Africa: Camerun, Shakiro e Patricia condannate a 5 anni di reclusione perché transgender

Arrestate l’8 febbraio in un ristorante, Shakiro e Patricia, due donne trans camerunesi, la prima delle quali molto nota come influencer, sono state condannate a cinque anni di carcere e a una multa di 200.000 franchi Cfa per “tentata sodomia” sulla base dell’articolo 347-1 del Codice penale. Qualora non riuscissero a pagare la somma stabilita, dovranno scontare altri 12 mesi di prigione.

A Shakiro e Patricia è stata applicata la massima della pena prevista da detto articolo in un Paese in cui le persone trans non hanno alcuna possibilità di accedere alla rettifica anagrafica né tantomeno di vedere riconosciuta la propria identità di genere. Al punto che sono perseguite per attività omosessuali.

Le due donne trans sono state inoltre giudicate colpevoli di oltraggio alla pubblica decenza e di falsa dichiarazione in relazione alle proprie carte d’identità. Richard Tamfu, uno dei due legali, ha annunciato che Shakiro e Patricia faranno appello contro la sentenza in quanto non ci sono prove, ma solo sospetti, che vi siano stati atti omosessuali.

Il Camerun è uno dei 28 paesi sui 49 dell’Africa sub-sahariana in cui i rapporti tra persone dello stesso sesso sono perseguiti penalmente con pene detentive che possono arrivare fino all’ergastolo.

Anche Ilaria Allegrozzi, nota ricercatrice di Human Right Watch per i territori dell’Africa centrale, descrive un forte clima fatto di intimidazioni nei confronti della “Comunità Arcobaleno”, quasi un incoraggiamento alla violenza da parte del governo verso le persone LGBTQ+, come in un episodio di arresti e torture della polizia contro 13 omosessuali, accaduto nell’ovest del Camerun a febbraio presso Bafoussam. 

L’avvocatessa di Shakiro e Patricia, Alice Nkom, famosa per aver difeso molte persone della comunità Lgtbq+ e grande sostenitrice della difesa dei diritti umani, in un’intervista a Radio France International ha dichiarato che il Camerun su questo tema ha fatto decisamente tantissimi passi indietro: “La situazione si è aggravata notevolmente. Forse per la pandemia. Forse per i vari problemi politici del Camerun. Ma questa caccia agli omosessuali deve finire. La situazione è ormai ingestibile e drammatica. Questi sono crimini contro l’umanità”.

La legge del Camerun considera l’omosessualità un reato. Secondo l’articolo 347-1 del codice penale del Paese, i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono punibili con una pena compresa tra sei mesi e cinque anni di reclusione, oltre a una multa. Inoltre – ricorda il sito Mimi Mefo Info – l’articolo 83, paragrafo 1, della legge del dicembre 2010 sulla cybersicurezza e la criminalità informatica rileva che qualsiasi persona faccia proposte sessuali a una persona dello stesso sesso tramite comunicazioni elettroniche è punita con la reclusione da uno a due anni e con una multa da circa 750 a 1500 euro o solo una di queste due sanzioni. Il comma 2 della stessa legge stabilisce che le pene sono raddoppiate quando alle proposte fa seguito un rapporto sessuale.

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