Il 23 settembre si celebra invece il Bi-Visibility Day, giornata dell’orgoglio e della visibilità delle persone bisessuali. Istituita per la prima volta nel 1999 dagli attivisti americani Wendy Curry, Michael Page, e Gigi Raven Wilbur in occasione dell’annuale assemblea di Ilga (International Lesbian and Gay Association), una delle più importanti associazioni LGBTQ+ al mondo. La giornata ha come obiettivo di quello di affermare l’esistenza delle persone bisessuali al di là del binarismo etero/gay, rimarcando come il proprio orientamento sessuale non sia né una scelta né una fase di confusione.
Secondo lo studio Who I Am, pubblicato sull’Australian Journal of General Practice lo scorso marzo, su un campione di circa 2500 persone bisessuali il 58,7% ha avuto episodi di autolesionismo e il 77,6% ha pensato almeno una volta di suicidarsi. Una su quattro ci ha provato. La Fondazione HRC, in collaborazione con BRC, BiNetUSA e il Bisexual Organizing Project, ha invece rilasciato il report Health Disparities Among Bisexual People, che evidenzia come le persone bisessuali siano soggette a tassi più alti di obesità, fumo, cancro e malattie sessuali. A causa dei pregiudizi che ancora sussistono anche in ambito medico, molte parlano meno ai medici della propria sessualità e ciò si traduce nella ricezione di prestazioni mediche non sempre adeguate. Per questo motivo il mese di marzo è stato ribattezzato il Bisexual Health Awareness Month, cioè il mese dedicato all’aumentare la consapevolezza e il dialogo sulla realtà sociale, economica e di salute delle persone B+.
Fonte:https://thevision.com/attualita/orientamento-bisessuale-lgbtq/
http://www.bivisibilityday.com/
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