Kye Allums è diventato il primo atleta apertamente trans ha giocare nella squadra femminile di basket NCAA. Presso la George Washington University nel 2010. Nella sua scheda di giocatrice della lega universitaria non è più presente il suo vecchio nome “Kay Kay”, bensì il più virile “Kye”. Durante l’infanzia e l’adolescenza Kay Kay ha tenuto nascosto il suo vero genere a sua madre, che insisteva nel comprare vestiti molto femminili, ma ogni giorno, andando a scuola, cambiava look per poi ricambiarsi al ritorno e ritornare la piccola Kay Kay: “mi sono sempre sentito più a mio agio con vestiti da maschio. Io non ho scelto di nascere con questo corpo e per questo ho deciso di cambiare anche il mio nome, perché non voglio più nascondere quello che sono”.
Dopo la sua recente apparizione alla sfilata “Marco Marco runway show”, una nuova petizione lanciata da Change.org chiede a Victoria’s Secret, il celebre marchio di lingerie femminile, che annovera fra le sue modelle, top del calibro di Gisele Bundchen, Adriana Lima, Miranda Kerr e Alessandra Ambrosio, di aggiungere anche Carmen Carrera alla schiera dei suoi “angeli”. Se la maison accettasse, Carmen Carrera sarebbe il primo caso di modella trasngender a sfilare per il noto marchio di biancheria intima.
Candis Cayne si è diplomata alla scuola cittadina di Baldwin nel 1989 e successivamente ha trascorso un anno a Los Angeles, dove si è formata come ballerina. La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Making the Boys(2009) di Crayton Robey dove ha interpretato la parte di Sé stessa.
Nel 1995 è apparsa nel film documentario e nella commedia edita dagli Universal Studios A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar (To Wong Foo, Thanks for Everything! Julie Newmar) per la quale è stata anche coreografa.
Nel 1998 ha recitato come protagonista nel film indipendente Mob Queen e nel 2001 ha vinto il premio Miss Continental, l'annuale concorso di bellezza transgender organizzato a partire dal 1980 dal fondatore del Baton Show Lounge di Chicago.. Nel 2007 è stata nel cast di Starrbooty il film a basso costo realizzato da RuPaul, con il nome di Annaka Manners.
È divenuta nota al grande pubblico recitando nella serie televisiva Dirty Sexy Money nel quale ha interpretato il ruolo di transessuale. In seguito ha avuto un ruolo nella sesta stagione di Nip/Tuck.
Nel 1965 l'invenzione del sistema DIS rese possibile la creazione del primo computer superscalare. Lynn Conway contribuì alla sua costruzione.
Nel 1968 fu licenziata dalla IBM, dopo aver rivelato di essere transessuale e di voler transizionare. La Conway aveva già fatto un primo tentativo di transizione alla fine degli anni cinquanta, ma era fallito a causa dell'ignoranza e delle ritrosie dei medici. A partire dal 1967 si sottopose quindi alle cure di Harry Benjamin, pioniere nel trattamento dei disturbi dell'identità di genere, e completò il suo percorso di transizione con la riassegnazione chirurgica di sesso.
Da uomo la Conway si era sposata e aveva avuto due figli. Dopo aver perso il suo lavoro all'IBM e la possibilità di vedere i suoi figli ricominciò da zero, lavorando come programmatrice a contratto. Per paura di rivivere l'esperienza umiliante del licenziamento all'IBM, decise di non rivelare la propria transessualità. Nel 1973 entrò al Centro di Ricerca Xerox di Palo Alto (PARC) e cominciò a lavorare sulVLSI design. In quegli anni scrisse con Carver Mead Introduction to VLSI Systems, un lavoro fortemente innovativo destinato a diventare un punto di riferimento per migliaia di progettisti di chip.
Nei primi anni ottanta Lynn Conway lavorò per il DARPA e nel 1985 divenne professoressa emerita di ingegneria elettrica alla Università del Michigan; nel 1989 fu eletta allaNational Academy of Engineering per i risultati ottenuti nel VLSI design.
Nel 1999, dopo che venne ricostruita la storia dei suoi primi lavori alla IBM, Lynn Conway decise di uscire allo scoperto e di fare coming out come donna transessuale. Da allora ha cominciato a occuparsi a tempo pieno dei diritti delle persone transessuali e transgender.
Laverne Cox, Astro nascente dello spettacolo, star del dramedy acclamato da pubblico e critica Orange Is the New Black e vincitrice lo scorso mese dello Stephen F. Kolzak Award, Laverne Cox, attrice e attivista transgender, Laverne Cox è la nuova icona del movimento LGBT americano.
Produttrice televisiva e attrice, Laverne è riuscita a conquistare la cover della prestigiosa rivista Time per rivendicare i diritti dei transessiali. "Un anno dopo la sentenza della Corte Suprema che ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso, un altro movimento sociale sfida gli stereotipi radicati nella società": così il magazine americano presenta il servizio sulla Cox.
Laverne Cox è la protagonista della nuova serie tv americana Orange Is The New Black, targata Netflix, che vedremo nel nostro paese il prossimo autunno in Italia.
Caroline “Tula” Cossey (al secolo Barry Kenneth Cossey) è una modello inglese ed è una delle più note donne transessuali del mondo. Cossey ha avuto un piccolo ruolo nel film di James Bond The Living Daylights , ha posato per Playboy, e scritto un’autobiografia “I Am A Woman” (Io sono una donna), dove ha raccontato delle sue esperienze come modella e attrice transessuale
Fallon Fox è il primo atleta transgender nella storia dell’MMA.
Nato nell’Ohio come Boyd Burton, Fallon, classe 1976, ha attraversato l’inevitabile confusione che affligge ogni persona con una disforia di genere, prima di poter capire come risolvere il suo problema. Per molto tempo si è sentito “semplicemente” gay, poi si è reso conto che non era esattamente così, nel frattempo ha sposato una donna, ha avuto una figlia, è entrato in marina per sostenere la sua famiglia e infine si è iscritto all’università, per poi crollare psicologicamente sotto il peso di un conflitto non risolto.
Presa coscienza definitiva del suo stato, ha cominciato a lavorare come camionista per mettere da parte i soldi necessari ad affrontare l’iter di transizione da uomo a donna, completato a Bangok nel 2006.
Ha fatto coming out nel 2013, nell’ambito di un’intervista rilasciata a Cyd Zeigler per Sports Illustrated.
George Jorgensen, Jr., prima studente di fotografia e poi al servizio dell’esercito americano, dopo due anni dal congedo militare, a 26 anni, è diventata Christine, portavoce della visibilità delle persone transgender e divenuta un personaggio pubblico per il suo attivismo a favore dei diritti delle transessuali.
Eletta donna dell’anno nel 1953, Mrs Jorgensen ha educato gli Stati Uniti d’America alle tematiche su sesso e genere.
Avvicinatasi alle prime cure ormonali grazie al supporto dell’amico medico Giuseppe Angelo, Christine Jorgensen ha successivamente incontrato a Copenaghen l’endocrinologo danese Christian Hamburger, per poi iniziare una terapia più avanzata e una prima di una serie di operazioni chirurgiche in Danimarca. Nel 1952, ritornata negli Stati Uniti, si è sottoposta alla vaginoplastica sotto la direzione del Dott. Angelo e del più noto Harry Benjamin.
legante e aggraziata, Christine Jorgensen, divenuta una reginetta della tv e della radio, si è cimentata come attrice e ballerina, ispirandosi a Marlene Dietrich, Talullah Bankhead e Doris Day. Molti artisti dell’epoca sono stati prima suoi fan e poi suoi amici, fino alla sua morte nel 1989 per cancro
Isis King, nata Darrell Walls (contea di Prince George, 1 ottobre 1985), è una modella e stilista statunitense.
Fu una delle concorrenti dell' 11ª e della 17ª stagione del reality show America's Next Top Model. È stata la prima transgender a partecipare al programma e una delle più viste in televisione.
La storia di Lana Lawless, un ex poliziotto, 61 enne giocatrice di golf della California ha del singolare. Nel 2005 è diventata donna dopo aver subito un'operazione di cambio di sesso e nel 2008 ha vinto il titolo del Woman Long Drive Association.
Lana non ha indugiato a fare causa alla Lpga (l’associazione del golf pro femminile) per averle impedito di partecipare al campionato del mondo del drive più lungo che aveva vinto nel 2008. Le sue pretese sembrerebbero non fare una piega, perché in California, lo Stato dove vive, discriminazioni per questioni di sesso sono proibite dalla legge.
La soldatessa Chelsea Manning l'ex analista dell'intelligence, in precedenza all'anagrafe Bradley, è stata condannata a 35 anni di detenzione per aver diffuso documenti riservati di esercito e dipartimento di Stato al sito WikiLeaks. Un generale dell'esercito ha poi convalidato le sentenze, aprendo la strada al ricorso alla Corte d'appello penale militare. A seguito della condanna, Manning ha annunciato la volontà di vivere come una donna e di chiamarsi Chelsea, cambiamento di nome approvato da un tribunale civile e non contrastato dall'esercito.
A Manning è stata diagnosticata più volte dai medici militari una disforia di genere, nel suo caso la condizione di sentirsi una donna in un corpo di uomo. Il Pentagono sta cercando di trasferire Chelsea Manning dal carcere militare in cui è detenuto in un carcere civile, in modo che possa poi ricevere le cure ormonali necessarie per il suo disturbodiagnosticato dell’identità di genere.
Janet Mock, autrice, conferenziera e attivista per i diritti delle persone transessuali. Autrice del libro Redefining Realness. My Path to Womanhood, Identity, Love & So Much More, uno dei best stelle del New York Times. Oltre per i suoi scritti, Janet Mock è nota per la difesa dei dritti delle persone transessuali.
Mike Penner (Christine Daniels), redattore sportivo per il Los Angeles Times, nel 2007 pubblicò un articolo in cui annunciava "Mi prendo una vacanza di qualche settimana dal mio lavoro di giornalista, quando tornerò, riprenderò a scrivere col nome Christine Daniels."
Ma la benevolenza che i suoi capi hanno dimostrato d'avere riaccogliendolo nella redazione, non è bastata a rendere Mike una donna felice.
Il momento in cui Penner ha rivelato la sua situazione personale è stato difficile tanto per lui quanto per i suoi lettori. "Sono un transessuale e ho deciso di cambiare sesso" aveva scritto il giornlista all'interno di un pezzo intitolato "Vecchio Mike, Nuova Christine". Nell'articolo il reporter annunciava che al rientro da una vacanza di due settimane sarebbe tornato al desk con un nuovo nome, Christine Daniels. "Mi ci sono voluti più di 40 anni, un milione di lacrime e centinaia di ore di autoanalisi per trovare il coraggio di scrivere queste poche parole" aveva sottolineato Penner.
La rivelazione creò un vero e proprio terremoto nel ristretto mondo sportivo americano. Negli ultimi tempi aveva deciso di rinunciare al suo blog ed era tornato a firmarsi Mike Penner. Una decisione rivelatasi forse fatale, segno di una intolleranza impossibile da sopportare. Fino al gesto estremo. Si è tolto la vita nel 2009, due anni dopo essere finito sulle prime pagine dei giornali americani quando, nel 2007, aveva annunciato che stava per diventare donna.
Renée Richards è diventata famosa dopo la sua transizione chirurgica mtf nel 1975 e la battaglia legale contro l'United States Tennis Association per poter competere nell'US Women's Open. Per oltre trent'anni è stata l'unica tennista transessuale ad aver giocato nelle gare femminili di alto livello.
A metà degli anni Sessanta cominciò a vestirsi da donna e asottoporsi a una terapia ormonale, e viaggiò in Europa e poi a Casablanca per intraprendere un intervento di cambiamento di sesso.
Ma poi gli mancò il coraggio: tornò a New York, dove si sposò e adottò un figlio. Dopo aver
conosciuto negli Stati Uniti un chirurgo disponibile a sottoporla all'operazione, nel 1975 la effettuò, a quarant'anni, diventando legalmente donna. Cominciò una nuova vita: lavorava come oculista in California e giocava nei tornei femminili di tennis professionalmente, come Renée Richards.
conosciuto negli Stati Uniti un chirurgo disponibile a sottoporla all'operazione, nel 1975 la effettuò, a quarant'anni, diventando legalmente donna. Cominciò una nuova vita: lavorava come oculista in California e giocava nei tornei femminili di tennis professionalmente, come Renée Richards.
Ma quando la sua precedente identità maschile venne scoperta, l'associazione tennistica americana le vietò di partecipare all' US Open del 1976 con la motivazione che, poichè la riassegnazione chirurgica del genere sessuale non può cambiare il corredo genetico di una persona, non avrebbe superato il test cromosomico richiesto alle Olimpiadi. La reazione di Renée fu intentare una causa che si concluse a suo favore con una storica sentenza della Corte Suprema di New York, fondamentale per i diritti delle persone trans nel
mondo dello sport.
mondo dello sport.
Nel 1977 Richards arrivò nella finale del doppio donne dell'US Open con Betty Ann Stewart e perse di stretta misura contro Martina Navratilova (con la quale ebbe una relazione) che era in coppia con Betty Stove. Nella sua carriera femminile collezionò da allora molte vittorie e titoli, e diventò anche l'allenatrice della Navratilova. Si è ritirata nel 1981, tornando alla medicina e ammettendo: "Ero migliore come medica che come tennista". Nel 1986 ha pubblicato l'autobiografia "Second Serve" (1983), dalla quale è stato tratto l'omonimo film per la televisione interpretato da Vanessa Redgrave. Una seconda autobiografia uscita nel 2007 è "No Way Renée: The Second Half of My Notorious Life".
Sylvia Rae Rivera (New York, 2 luglio 1951 – New York, 19 febbraio 2002) è stata un'attivista statunitense. Transgender, è divenuta un'icona del movimento omosessuale in seguito ai moti di Stonewall del 1969
Nata a New York in un taxi di fronte al Lincoln Hospital ma di origini portoricane e venezuelane Sylvia Rivera viene abbandonata dal padre José Rivera quando era ancora neonata e diventa presto orfana dopo il suicidio della madre dopo tre anni dalla sua nascita. Da allora cresce con la nonna venezuelana che presto si accorge dei suoi modi femminili, e li disapprova, così all'età di 11 anni Sylvia inizia a vivere in strada ed entra in contatto con la comunità di Drag queen della sua città.
Diviene nota dopo che, nella notte fra il 27 ed il 28 giugno 1969, allo "Stonewall Inn", un locale gay di New York, partecipò alla rivolta contro la polizia ricordata ancora oggi in tutto il mondo con la marcia del Gay Pride come l'inizio del Movimento di liberazione omosessuale. In particolare, nonostante ancora oggi i racconti dell'episodio risultino contraddittori, la Rivera viene ricordata per essere stata la prima ad aver lanciato una bottiglia contro i poliziotti che avevano già fatto numerose volte irruzione nel locale di Christopher street. Nel febbraio1970 si unisce alla Gay Activists Alliance. Nello stesso anno, memore delle sue esperienze passate, fonda, insieme a Marsha P. Johnson, lo STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries), un gruppo dedicato ad assistere ed aiutare le persone T* di strada senzatetto, che aveva visto morire giovani per una coltellata o un'overdose, ma la mancanza di fondi e altri problemi portano alla sospensione del progetto. Fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni novanta si trasferisce a Tarrytown, dove organizza degli spettacoli drag nei locali della zona.
Pur rimanendo in contatto col movimento gay, da questo momento si limita a partecipare ai Gay Pride annuali. Successivamente l'uso di sostanze stupefacenti determinano un tracollo nella sua vita ed il suo ritorno a New York, come senzatetto. Nel 1994, sempre più delusa dall'emarginazione delle persone transgender da parte della comunità gay, decide, durante il venticinquesimo anniversario della rivolta di Stonewall, di mettersi alla testa della cosiddetta marcia "illegale", un gruppo di manifestanti respinti dagli organizzatori del Gay Pride (i gay non volevano marciare insieme all'associazione degli "amanti dei ragazzi" ovvero il NAMBLA, North American Man Boy Love Association). Il 24 maggio 1995 tenta il suicidio, camminando nel fiume Hudson. Sylvia Rivera è stata spinta al suicidio più volte, in seguito alle discriminazioni e alle forti delusioni, in particolare quelle dovute al movimento gay, che ha più volte preso le distanze da transessuali, travestiti e drag queen, che rappresentano talvolta nella comunità LGBT una sorta di minoranza nella minoranza.
Nel 1997 si unì alla Transy House Collective. Nel 1999 venne invitata in Italia dal M.I.T. e partecipò al World Pride 2000 a Roma. Nel 2000, insieme ad altri attivisti, riattivò lo STAR. È morta a 50 anni, il 19 febbraio 2002, al St. Vincent's Manhattan Hospital di New York, per un tumore al fegato. Nel 2005, durante il Transgender Day of Remembrance, New York le ha dedicato una strada
Amanda Simpson, membro del consiglio d’amministrazione del National Center for Transgender Equality, è stata scelta da Obama come Consigliere Capo del Ministero del Commercio Usa. Una nomina immediatamente applaudita dalle organizzazioni gay e transgender americane. “Obama è il primo presidente della storia ad aver nominato ad un’alta carica dello stato un individuo apertamente transessuale”, afferma sul suo sito web il Gay & Lesbian Victory Fund, uno dei gruppi gay più antichi e autorevoli del paese. Amanda Simpson, che negli anni ’90 si è operata per diventare una donna, è stata nominata consulente tecnica del ministero del commercio.
La Simpson, di 49 anni, prima di diventare donna, aveva lavorato come pilota di prototipi per la Raytheon. Nel suo incarico rafforzerà la sicurezza nazionale in questioni relative al settore degli scambi commerciali.
Il direttore creativo di Givenchy la vuole come assistente, la osserva e capisce, prima di lei, le sue potenzialità come modella. Si conoscono da quando lei ha 17 anni, e la famiglia dello stilista è la prima in cui Lea si sente davvero a suo agio così com’è, tanto che la T. dopo il suo nome sta proprio per Tisci, come se l’avessero (non ufficialmente) adottata. L’idea dell’amico Riccardo di farla posare come una modella donna le offre anche un modo per vivere a pieno la sua transessualità. “Iniziò tutto facendomi mettere un tacco, e poi un vestito da sera. E il resto venne da sé”. Tisci costruisce la campagna invernale 2010 sul suo volto..
Nell’agosto 2010 posa per Mert&Marcus su Vogue Francia, senza veli. La sua bellezza androgina si impone sia in passerella che sui servizi delle riviste di moda, e lei diventa un’icona.
Carriera che va a gonfie vele: la rivista Lurve le dedica la copertina, con le foto di Carlotta Manaigo, che consacrano ufficialmente la sua popolarità. Un’altra scelta che fa scalpore è quella della rivista Love, che sul n.5 di febbraio scorso pubblica in copertina il bacio “saffico” tra Lea e Kate Moss, fotografate in bianco e nero da Mert&Marcus. Ormai la modella brasiliana è richiestissima, arriva al quarantesimo posto della classifica delle top model internazionali e sfila finalmente nel suo paese, il Brasile, accanto alla conterranea Gisele Bündchen, per lo stilista Alexandre Herchcovitch, durante la settimana della moda di San Paolo. Il pubblico delle sfilate, solitamente freddino, si è alzato in piedi per applaudirla.
Lea T è la dimostrazione vivente di come l'amore di una madre e un padre possa accompagnare il percorso di vita di un figlio''. Perché la modella di questo parla continuamente, di come cioè la famiglia, e quel padre straordinario, l'abbiano aiutata a trovare la sua strada.
Carriera che va a gonfie vele: la rivista Lurve le dedica la copertina, con le foto di Carlotta Manaigo, che consacrano ufficialmente la sua popolarità. Un’altra scelta che fa scalpore è quella della rivista Love, che sul n.5 di febbraio scorso pubblica in copertina il bacio “saffico” tra Lea e Kate Moss, fotografate in bianco e nero da Mert&Marcus. Ormai la modella brasiliana è richiestissima, arriva al quarantesimo posto della classifica delle top model internazionali e sfila finalmente nel suo paese, il Brasile, accanto alla conterranea Gisele Bündchen, per lo stilista Alexandre Herchcovitch, durante la settimana della moda di San Paolo. Il pubblico delle sfilate, solitamente freddino, si è alzato in piedi per applaudirla.
La transessuale Jenna Talackova, è stata riammessa al concorso di Miss Universo Canada grazie a una petizione online che ha raccolto 41.000 firme.
Jenna Talackova, era stata espulsa dal concorso Miss Universo Canada dopo aver rivelato di essere nata uomo.
Gli ufficiali avevano riconosciuto la 23enne Jenna (che si è sottoposta a interventi di chirurgia circa quattro anni fa per diventare donna) come una "vera ragazza", ma l’avevano in seguito squalificata perché le regole stabiliscono che tutte le partecipanti devono “essere nate naturalmente donne”. La decisione ha suscitato scalpore nei fan dello show – di proprietà di Donald Trump – che su Facebook e Twitter hanno espresso tutta la loro rabbia. Jenna, che sosteneva di essere nata donna nel modulo d’iscrizione al concorso e che in un secondo tempo ha ammesso di essere nata uomo, ha partecipato a numerose edizioni di Miss Universo e concorsi per transessuali in passato.
Jenna Talackova passa alla storia, ma ha perso la corona (finita nella top 12 a contendersi il titolo di Miss Simpatia con altre tre concorrenti) . La Talackova, che ha convinto Donald Trump e il suo concorso Miss Universo Canada a eliminare il divieto di partecipazione alle concorrenti transgender, -
Brandon Teena (Lincoln, 12 dicembre 1972 – Humboldt, Nebraska, 31 dicembre 1993) è stato un ragazzo transgender statunitense. Il suo assassinio, in seguito a violenza e stupro, è stato uno dei più noti casi di transfobia degli Stati Uniti d'America degli anni novanta. La sua storia ha ispirato il documentario The Brandon Teena Story (1998) ed il filmBoys Don't Cry (1999), per il quale Hilary Swank ha ricevuto il Premio Oscar alla miglior attrice nel 2000.
Il giovane Brandon non fatica a stringere amicizie, sua madre però non accetta il suo transgenderismo e per tale motivo continua a riferirsi a lui come "mia figlia".
Nel 1993, dopo alcuni problemi di carattere giuridico, Brandon si trasferisce a Falls City, nella contea di Richardson, dove stringe amicizia con alcuni abitanti del luogo, dove si identifica come uomo al pubblico. Si trasferisce a casa di Lisa Lambert dove Brandon conosce Lambert, amico di vecchia data di Lana Tisdel, oltre a due ex-cons John Lotter e "Tom" Nissen, stringendo amicizia anche con loro. Nissen è sposato e ha due figli. Tisdel e Lotter sono amici fin dall'infanzia ed in passato sono stati anche fidanzati. Intanto un altro uomo, Filippo, diventa amico di Brandon.
Il 15 dicembre del 1993 Brandon viene arrestato per contraffazione. Lana Tisdel paga la sua cauzione e, andata in carcere, vede che Brandon è stato assegnato al reparto femminile, scoprendo così che Brandon in realtà è biologicamente una donna. Dinanzi ad una richiesta di spiegazioni, Brandon dice che intende sottoporsi ad un intervento per cambiare sesso.
Nel 1993, dopo alcuni problemi di carattere giuridico, Brandon si trasferisce a Falls City, nella contea di Richardson, dove stringe amicizia con alcuni abitanti del luogo, dove si identifica come uomo al pubblico. Si trasferisce a casa di Lisa Lambert dove Brandon conosce Lambert, amico di vecchia data di Lana Tisdel, oltre a due ex-cons John Lotter e "Tom" Nissen, stringendo amicizia anche con loro. Nissen è sposato e ha due figli. Tisdel e Lotter sono amici fin dall'infanzia ed in passato sono stati anche fidanzati. Intanto un altro uomo, Filippo, diventa amico di Brandon.
Il 15 dicembre del 1993 Brandon viene arrestato per contraffazione. Lana Tisdel paga la sua cauzione e, andata in carcere, vede che Brandon è stato assegnato al reparto femminile, scoprendo così che Brandon in realtà è biologicamente una donna. Dinanzi ad una richiesta di spiegazioni, Brandon dice che intende sottoporsi ad un intervento per cambiare sesso.
La morte
Durante una festa di Natale, Nissen e Lotter afferrano Brandon e lo costringono a togliersi i pantaloni, mostrando a Lana che Brandon non è biologicalmente un uomo. Lotter e Nissen hanno una colluttazione con Brandon e lo costringono a salire su un'auto, dove lo violentano. Infine lo riportano di nuovo a casa di Nissen.
Brandon sfuggito dalla casa di Nissen riesce ad andare a casa di Tisdel, arrampicandosi sulla finestra. Egli denuncia l'accaduto alla polizia, la quale per mancanza di prove non riesce ad incastrare e arrestare i due stupratori. Tom Nissen e Lotter John vanno così a casa di Lisa Lambert in cerca di Brandon e, trovatolo, lo uccidono assieme a Devine e Lisa Lambert.
Nissen in seguito testimonia contro Lotter, ottenendo così l'ergastolo. Lotter, invece, viene condannato alla pena di morte, ed ora il suo caso è sotto revisione.
Durante una festa di Natale, Nissen e Lotter afferrano Brandon e lo costringono a togliersi i pantaloni, mostrando a Lana che Brandon non è biologicalmente un uomo. Lotter e Nissen hanno una colluttazione con Brandon e lo costringono a salire su un'auto, dove lo violentano. Infine lo riportano di nuovo a casa di Nissen.
Brandon sfuggito dalla casa di Nissen riesce ad andare a casa di Tisdel, arrampicandosi sulla finestra. Egli denuncia l'accaduto alla polizia, la quale per mancanza di prove non riesce ad incastrare e arrestare i due stupratori. Tom Nissen e Lotter John vanno così a casa di Lisa Lambert in cerca di Brandon e, trovatolo, lo uccidono assieme a Devine e Lisa Lambert.
Nissen in seguito testimonia contro Lotter, ottenendo così l'ergastolo. Lotter, invece, viene condannato alla pena di morte, ed ora il suo caso è sotto revisione.
Quel che si scoprì dopo la morte, e che Billy era riuscito a tenere segreto per quasi cinquant’anni, è che non si trattava di un uomo, ma di una donna. Nata, per la precisione, Dorothy Lucille Tipton, e vissuta en travesti per buona parte della sua esistenza.
Dorothy Lucille Tipton era nata ad Oklahoma City, figlia di una casalinga e di un pilota che avevano divorziato quando lei aveva quattro anni. Era stata cresciuta da una zia di Kansas City: lì aveva fatto gli studi fino alle superiori e aveva cominciato ad appassionarsi al jazz, dato che negli anni ’20 e ’30 la città aveva una delle scene jazzistiche più ricche d’America.
Billy Tipton (1914-1989), il musicista americana che riuscì a passare da uomo per cinquantasei anni, con cinque mogli e tre figli, fino alla morte: il suo outing venne effettuato dal medico legale, e rimbalzò subito sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.
Billy non è stata l'unica. Nel regime patriarcale, le donne che si sono travestite da uomo per vari motivi, spesso rischiando la morte o l'arresto, sono sempre state numerosissime. [...] La misoginia e la repressione dei primi secoli del cristianesimo hanno prodotto un'ondata di sante-maschio[...] Donne che si travestivano da monaci per poter studiare, o da eremiti per vivere nella solitudine senza sposarsi, o da pellegrini per potersi muovere liberamente.
La Human Rights Campaign’s Visibility ,hanno premiato il suo coraggio con un riconoscimento ufficiale: Lei a ritirato il premio„ pronunciando un discorso di ringraziamento che ha svelato il suo animo al pubblico e commosso più di uno spettatore:
“Sono qui perché la mia maestra Mr. Henderson mi ha insegnato che ci sono alcune cose che facciamo per noi stessi, ma ci sono alcune cose che facciamo per gli altri. Sono qui perché quando ero giovane, stavo male perché ero una scrittrice e volevo essere una regista, ma non c’era al mondo una regista transgender che potesse capirmi, tutti i miei sogni erano stati preclusi semplicemente perché la mia identità di genere era meno tipica di altri. Se posso essere quella persona per qualcun altro, allora il sacrificio della mia vita privata e civica può avere valore”.
“Sono qui perché la mia maestra Mr. Henderson mi ha insegnato che ci sono alcune cose che facciamo per noi stessi, ma ci sono alcune cose che facciamo per gli altri. Sono qui perché quando ero giovane, stavo male perché ero una scrittrice e volevo essere una regista, ma non c’era al mondo una regista transgender che potesse capirmi, tutti i miei sogni erano stati preclusi semplicemente perché la mia identità di genere era meno tipica di altri. Se posso essere quella persona per qualcun altro, allora il sacrificio della mia vita privata e civica può avere valore”.
Lana non ha compiuto gesti eroici per salvare vite in pericolo e non si è resa protagonista di fatti eclatanti, ma il suo atto di coraggio è stato affermare se stessa e perseguire fino in fondo la sua vera natura, affrontando a testa alta tutte le conseguenze della sua decisione.