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mercoledì 29 febbraio 2012

Donna transessuale brasiliana, uccisa a Novara.



COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Donna transessuale uccisa a Novara. Domani manifestazione “No femminicidio”

Una donna transessuale di origine brasiliana è stata uccisa a colpi di pistola a Novara e trovata morta ieri mattina davanti al canile municipale. Viveva a Novara con un regolare permesso di soggiorno. I due assassini sono stati già arrestati e hanno confessato di aver ucciso la donna in un tentativo di rapina. Questo tragico episodio si aggiunge ad una lunga lista di persone transessuali e omosessuali uccise sul territorio nazionale negli ultimi decenni. L’omofobia e la transfobia sono fenomeni di violenza e di discriminazione che vanno combattuti e denunciati. Per le donne transessuali è quasi impossibile l’inserimento lavorativo e quindi spesso l’unica possibilità di sopravvivenza è la prostituzione con tutti i rischi che comporta. Per domani 1° marzo in piazza Cavour a Novara è stata organizzata la manifestazione “No al femminicidio”. L’iniziativa è dedicata anche a chi, nato in un corpo maschile, si sente donna a tutti gli effetti e quindi anche all’ultima vittima e ad altre donne uccise come Ida Lagrutta, Vera Bozzola, Giuseppina Sciaulino.

Forum Queer di Sinistra Ecologia Liberta’Forumqueer@libero.it

Roma 29 febbraio 2012

venerdì 17 febbraio 2012

Milano - Alla fine è andato tutto bene. L'amore merita sempre un riconoscimento.

La dolcezza nel video che Benetton, ha idealizzato per festeggiare San Valentino.


Jessie & The Toy Boys, un video in difesa del matrimonio omosessuale.

Con il singolo "Runway" la giovane artista ventiduenne Jessie Malakouti, nativa del sud della California. Il nuovo fenomeno dell’elettropop femminile californiano da tenere sotto controllo. In questo video lei incoraggia la lotta per l'uguaglianza. Di fronte alla bandiera americana, lei canta per la lotta del diritto al matrimonio omosessuale.

l'uscita del loro album di debutto This Is Come Rumors Start sarà entro la fine dell'anno.

Per maggiori informazioni sulla band, visita
http://jessieandthetoyboys.com/.

venerdì 10 febbraio 2012

WASHINGTON: SÌ A NOZZE GAY, LA GOVERNATRICE FESTEGGIA

La Camera dei Rappresentanti dello Stato di Washington, negli Stati Uniti, ha votato mercoledì 08 un disegno di legge che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso, che deve essere promulgata nei prossimi giorni dal Governatore dello Stato di Washington, Christine Gregoire (democratica), lei ha cinque giorni di tempo per emanare il testo, il che renderebbe Washington il settimo stato degli Stati Uniti a permettere il matrimonio gay. "La legge è stata approvata con 55 voti favorevoli e 43 voti contrari". 




Christine Gregoire, nei mesi scorsi aveva sostenuto il testo  che avrebbe firmato nel caso fosse stato approvato dal parlamento. Washington e il settimo Stato degli USA a consentire il matrimonio gay, dopo  Connecticut, Iowa, Massachusetts, New Hampshire,  Vermont e New York. Oltre alla capitale federale , Washington. Il voto è arrivato un giorno dopo l'abrogazione della Corte di Appello di San Francisco della "Proposition 8 (http://it.wikipedia.org/wiki/California_Proposition_8), che aveva rimosso il diritto del matrimonio gay, legalizzato in California per diversi mesi nel 2008.

Christine Gregoire, poteva scegliere San Valentino per porre la sua firma alla legge - la sua entrata in vigore e dopo 90 giorni dalla firma. Gli oppositori del matrimonio Gay hanno annunciato che avrebbero cercato di convocare un referendum per abrogare il testo. Se ottengono il numero di firme necessarie per un referendum, la legge sarà sospesa in attesa dell'esito della consultazione. Ma la decisione della Corte di Appello di San Francisco, che ha visionato il caso della California, potrebbe scoraggiare una tale iniziativa.

Perché i giudici hanno dichiarato "incostituzionale il referendum del 2008 che ha vietato il matrimonio gay in California, credevano di poter ritirare il diritto a una parte della popolazione, per motivi di orientamento sessuale, un diritto che era stato precedentemente concesso.

I parlamentari dello Stato del New Jersey, orientale, la maggior parte Democratici , voterà la prossima settimana la propria legislazione per legalizzare le unioni gay. Ma anche se il testo sarà adottato, il governatore (repubblicano) dello stato, Chris Christie, ha annunciato che avrebbe posto il veto.

V,M.

Una legge omofoba vieni adottata a San Pietroburgo: gli Stati Uniti è preoccupato

Nella seconda città della Russia, pesanti multe ora sono disponibili per qualsiasi "atto pubblico" con "promozione" dell'omosessualità.

Gli Stati Uniti ieri hanno espresso preoccupazione per una legge appena approvata a San Pietroburgo, in Russia, che vieta la "promozione dell'omosessualità".

Il Parlamento ha infatti approvato in seconda lettura Mercoledì, un testo proposto dal partito di governo, Russia Unita, che prevede multe fino a 500.000 rubli (12.500 euro) per ogni "atto pubblico" che promuova la omosessualità, mettendo sul steso piano come quello della pedofilia.

Cinque attivisti arrestati.

cinque attivisti LGBT sono stati arrestati dopo aver protestato ("senza permesso", secondo un portavoce della polizia a San Pietroburgo) Mercoledì che protestavano contro l'adozione di questa legge da parte dell'Assemblea locale.

Circa 20 persone hanno preso parte alla manifestazione. I militanti avevano brandito striscioni con la scritta "Stop alla repressione!"

"Siamo preoccupati" per questa legge che "limiterà gravemente la libertà di espressione e di riunione di omosessuali, lesbiche e transessuali e la realtà di tutti i russi", ha detto il Dipartimento di Stato americano.

"Esortiamo le autorità russe a proteggere queste libertà e promuovere i diritti di tutti i cittadini", ha detto l'amministrazione statunitense in un comunicato.

"L'Europa condivide la nostra preoccupazione"
"Abbiamo anche consultato  i nostri partner europei su questo tema. Essi condividono la nostra preoccupazione che devono comunicare con le autorità russe ".

"Gli Stati Uniti attribuiscono grande importanza alla lotta contro la discriminazione contro la comunità gay e transgender e a tutte le minoranze", ha detto il Dipartimento di Stato.

Gli Stati Uniti avevano già protestato contro di essa nel mese di dicembre perché considerato draconiano. La Russia a sua volta ha accusato Washington di "interferenza".

La Russia è al primo posto nel mondo con casi di suicidi adolescenziali. Tra questi, un enorme percentuale - sono omosessuali. Fanno questo passo a causa della mancanza di informazioni sulla sua natura.

Gli attivisti di GayRussia.eu, hanno aperto una causa contro una legge simile - la prima legge regionale che vieta la propaganda dell'omosessualità ai minori in Russia nella regione di Ryazan - la Corte europea dei diritti dell'uomo e del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani e le Nazioni Unite hanno già fissato l'udienza della causa per la sua sessione di luglio 2012 a Ginevra, Svizzera.


venerdì 3 febbraio 2012

Stupro di gruppo...niente carcere...protesto!!! oscuro la mia foto...tanto è come non esistessi per Stato Italiano.



Ieri alle ore 21.30

OSCURA ANCHE TU LA TUA IMMAGINE IN SEGNO DI PROTESTA
fino a giovedì 9 febbraio 2012 alle ore 0.00

Dove Facebook
Oscuriamo la nostra immagine come segno di protesta per l'aberrante sentenza della Cassazione che ha stabilito l'applicazione di "misure cautelari alternative" per i reati di violenze sessuali del "branco". Una sentenza così schifosa ED INGIUSTA scoraggerà le denunce ed incentiverà i violenti ad essere sempre più violenti.

DIFFONDIAMO LA NOTIZIA E L'EVENTO ED INVITIAMO ALL'EVENTO TUTTE LE NOSTRE AMICHE ED ANCHE GLI UOMINI AMICI DELLE DONNE!!!

P.S. si scarica l'immagine dell'evento e si mette come foto profilo

Mary La Ferlita
LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE STABILISCE CHE IN ATTESA DEL PROCESSO NON OCCORRE TENERE IN GALERA CHI È ACCUSATO DI STUPRO DI GRUPPO.
A CHI CRITICA L’EVENTO RICORDO CHE L’INDIGNAZIONE NASCE DAL TIMORE CHE QUESTA DECISIONE “SCORAGGERÀ LE DENUNCE ED INCENTIVERÀ I VIOLENTI AD ESSERE SEMPRE PIÙ VIOLENTI” E RASSICURO I CRITICI RIBADENDO CHE LA SENTENZA È STATA PERFETTAMENTE COMPRESA!

mercoledì 1 febbraio 2012

Dopo il caso Twitter, un altro allarme censura si leva dalla rete: Google


Dopo il caso Twitter, un altro allarme censura si leva dalla rete: Blogger, la popolare piattaforma di pubblicazione di Google, ha introdotto silenziosamente una modifica che permetterebbe di bloccare contenuti limitatamente ai paesi che ne facciano richiesta. Una mossa che ricorda da vicino quella di Twitter 1 e che già scatena polemiche.

Presto, chi visiterà un sito ospitato da Blogspot (il servizio di hosting del blog Google) verrà reindirizzato su una pagina diversa a seconda del suo paese di provenienza. Se ne è accorto per primo il sito Techdow.com, che ha dato il via al dibattito. Per Google si tratta di una mossa volta a minimizzare l'impatto di eventuali richieste di oscuramento o di rimozione dei contenuti da parte delle autorità locali. Ad esempio, se un blog pubblica un contenuto ritenuto illecito dalla magistratura statunitense, la pagina non sarà raggiungibile dagli Stati Uniti ma continuerà ad essere vista dal resto del mondo.

Come già avvenuto per Twitter, c'è chi obietta ritenendo che la decisione di Google sia un'implicita sottomissione ad eventuali richieste provenienti da paesi illiberali, che potrebbero mettere il silenziatore all'opposizione interna pur non potendo evitare che i contenuti sgraditi siano visualizzati a livello globale.

Da Google, tuttavia, rispondono facendo notare che la funzione geolocalizzata può essere disattivata in qualunque momento su scelta dell'utente, che può visualizzare le pagine non geolocalizzate aggiungendo all'indirizzo la stringa "/ncr" (che sta per "no country redirect"). D'altra parte, chi è contrario alla scelta di Google osserva che, grazie alla geolocalizzazione, un regime avrebbe gioco più facile nel bloccare i contenuti sgraditi. Ad esempio, il governo cinese potrebbe dare il via libera ai blog ospitati su blogspot.com.cn, filtrati secondo le sue esigenze, e oscurare tutti quelli ospitati su blogspot.com.

La nuova politica di geolocalizzazione è stata introdotta circa un mese fa, ma è venuta a galla solo ora. Per ora, i paesi nei quali le nuove regole sembrano già in funzione sono Australia e India, ma nelle prossime settimane dovrebbero essere estese a tutto il mondo.