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lunedì 26 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
Oh oh oh!! È Natale!!!
martedì 20 dicembre 2016
La vita nascosta Nella Roma di Sara Ficocelli nessuno è ciò che sembra.
La vita nascosta Nella Roma di Sara Ficocelli nessuno è ciò che sembra.
Ai margini della conturbante borghesia descritta da Sorrentino ne La grande bellezza vive una Roma di frontiera che molti intuiscono ma nessuno conosce: è la Capitale della “grande bruttezza”, dove il tempo scorre scandito da problemi logoranti, piccoli o grandi orrori quotidiani e la rassegnazione è la miglior alleata. È questa la realtà con la quale gli abitanti fanno i conti ogni giorno ed è questa la città più interessante: piena di storie, di emozioni, di vita. “Una vita troppo vera per restare nascosta”, come recita il titolo della nota di postfazione firmata dallo scrittore (Prove di felicità a Roma Est, Einaudi 2010) e regista (I primi della lista, Fino a qui tutto bene) Roan Johnson. Una vita che, una volta scoperta, non si può non amare.
Il libro. Iris è una transessuale che si prostituisce nei quartieri alti di Roma. Ha clienti importanti ma sogna di trovare un lavoro “normale”. Il suo compagno, Roberto, gestisce un bar insieme al trentacinquenne Mauro, e ha un rapporto complicato con la famiglia della ex moglie. Dalla loro realtà semplice e popolare Iris è tagliata fuori, e spesso si riduce a spiare le giornate di Roberto dalla vetrina del locale di fronte al suo. A ravvivare il torpore di queste giornate sarà l’incontro con una giovane Sinti in difficoltà, che la trascinerà in una storia di violenze dagli sviluppi tortuosi, in una Roma spietata, piena di pregiudizi e ipocrisia eppure ancora capace di spiazzante generosità.
L’autrice. Sara Ficocelli è nata a Pisa ma vive e lavora a Roma, dove collabora dal 2007 per Repubblica e altre testate del Gruppo Espresso. Ha ricevuto il premio Sodalitas e il premio Paidoss per le sue inchieste su donne e welfare e prostituzione minorile, e una menzione speciale al premio Tonino Carino per un reportage sull'Australia. Ama viaggiare e andare in bicicletta. La vita nascosta è il suo primo romanzo.
La vita nascosta MdS Editore, 2016 Collana Cattivestrade - pp. 180 - € 12,00
Presentazione 28 maggio ore 19.00 MONK – Circolo ARCI, via Giuseppe Mirri n. 35 - ROMA Ingresso riservato ai soci ARCI
MdS Editore - Società Cooperativa Via Filippo Buonarroti 11 56127 Pisa (PI) - P.IVA 02072310507 info@mdseditore.it – tel +39 328 5461837 – www.mdseditore.it
Fonte:http://www.mdseditore.it/catalogo/la-vita-nascosta.php
lunedì 19 dicembre 2016
Growing Up Coy sbarca su Netflix:Un bellissimo documentario su una bambina transgender.
Il colosso dello streaming Netflix, ha acquisito il documentario Growing Up Coy di Eric Juhola e lo lancerà online a partire dal 6 gennaio. Un documentario controverso che ha aperto un lungo dibattito negli Stati Uniti, tanto da arrivare sulla prima pagina del New York Times. La storia è quella dei Mathis, una famiglia del Colorado finita sotto i riflettore a cui famiglia ha combattuto per il suo diritto di usare il bagno delle ragazze in un caso esemplare per i diritti civili che ha spinto un dibattito a livello nazionale, su la loro figlia transgender di 6 anni, Coy.
Coy è nato maschio, ma da quando aveva 18 mesi si è sempre sentita una femmina. Dai 4 anni ha iniziato a vestirsi come una bambina, a giocare soltanto con le bambole e a parlare di sé al femminile. Padre e madre hanno accettato la sua identità e l’hanno sempre difesa da episodi di discriminazione e bullismo, fino alla rivoluzionaria sentenza del Dipartimento di Giustizia per i Diritti Civili del Colorado.
Growing Up Coy sbarca su Netflix
Dopo che i genitori avevano presentato un reclamo per difendere la figlia al quale il direttore della scuola elementare Fountain-Fort Carson School aveva negato il diritto di frequentare i bagni delle bambine, il tribunale americano ha deciso che poteva andare alla toilette femminile. Una lotta contro la discriminazione di cui i transgender sono spesso oggetto che Eric Juhola ha deciso di raccontare in questo documentario. Ecco il trailer ufficiale.
sabato 17 dicembre 2016
JENNY SAVILLE - « La normalità è noiosa, bello è solo ciò che possiede una goccia di veleno »
JENNY SAVILLE - Pittrice inglese, 46 anni, la Saville ci offre un’opera aggressiva, d’impatto nel coraggio di esporre la diversità di fronte ad un gregge che la respinge da sempre. “Passage” del 2004, mostra infatti il ritratto di una transessuale ( MtF), con i genitali maschili brutalmente in primo piano. In particolare anche, l'opera Matrix (1999), è incentrata sulla tematica del genere e sulla tematica transessuale (FtM).
Il dipinto raffigura la fotografa underground Del LaGrace Volcano che ha assunto testosterone per tre anni e mezzo al fine di cambiare la sua identità femminile.
Il discorso transessuale parte dal concetto che il corpo (sesso biologico) esprime e riflette la mente (genere), che il sesso deve coincidere con il genere in quanto il corpo è lo specchio dell'identità.
Nel transessuale il corpo non coincide con la mente e non ha nessun significato predeterminato. Il cambiamento sessuale non rappresenta una capitolazione ai discorsi e alle norme del genere, ma liberandoci dall'altro che è in noi stessi si trasforma in un atto individuale e radicale di attivismo di genere (gender activism). Il corpo leggibile è solo un problema di rappresentazione che inibisce l'espressione del soggetto e il suo vero essere.
National Geographic fa la storia con la copertina dedicata ai transgender
Il numero di gennaio 2017 di National Geographic è uno speciale dedicato alla “rivoluzione del genere” e vede in copertina una bimba transgender di 9 anni accompagnata da una sua dichiarazione che recita: “La cosa migliore dell’essere una bimba è che non devo più fingere di essere un bambino”.
La giovanissima protagonista si chiama Avery Jackson ed è la persona che ha permesso l'acquisto della casa rifugio per transgender che si trova di fianco alla Equality House, la casa dipinta coi colori dell’arcobaleno situata davanti alla sede dell’omofoba Westboro Baptist Church, a Topeka, in Kansas.
La bimba ha appena 9 anni e sembra avere già le idee chiarissime sul suo ruolo di portavoce per la comunità transgender. Sua madre, lo scrive LGBTNation, ha raccontato che quando è arrivato in casa questo numero del National Geographic, Jackson ha precisato:
Questa non è la mia copertina. É la copertina di tutte le persone transgender.
La questione della "rivoluzione gender", che sarà nelle edicole il 27 dicembre, esamina "gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell'identità gender", citando il comunicato stampa. La rivista includerà anche altre articoli quali "le vite pericolose delle ragazze" che parla delle vite di giovani donne della Sierra Leone, e "ripensare gender" che esamina come la scienza possa aiutare a capire "il mutevole paesaggio dell'identità gender".
Il direttore Susan Goldberg ha spiegato ai microfoni della NBC come il magazine sia stato ispirato dall'onnipresenza del tema gender nel dibattito nazionale , molto controverso.
"Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo," dice la Goldberg. "Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c'è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere".
La questione è stata affrontata giusto prima dell'uscita del documentario di due ore "Gender Revolution: un viaggio con Katie Couric,” che parlerà di "tutto quello che volevate chiedere sui gender ma avevate paura di chiedere". Il documentario debutterà su National Geographic il 6 febbraio.
Viste le sfide che la comunità LGBTQ sta affrontando in questo periodo, non c'era un momento migliore per affrontare quest'argomento. Chapeau a National Geographic.
La giovanissima protagonista si chiama Avery Jackson ed è la persona che ha permesso l'acquisto della casa rifugio per transgender che si trova di fianco alla Equality House, la casa dipinta coi colori dell’arcobaleno situata davanti alla sede dell’omofoba Westboro Baptist Church, a Topeka, in Kansas.
La bimba ha appena 9 anni e sembra avere già le idee chiarissime sul suo ruolo di portavoce per la comunità transgender. Sua madre, lo scrive LGBTNation, ha raccontato che quando è arrivato in casa questo numero del National Geographic, Jackson ha precisato:
Questa non è la mia copertina. É la copertina di tutte le persone transgender.
La questione della "rivoluzione gender", che sarà nelle edicole il 27 dicembre, esamina "gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell'identità gender", citando il comunicato stampa. La rivista includerà anche altre articoli quali "le vite pericolose delle ragazze" che parla delle vite di giovani donne della Sierra Leone, e "ripensare gender" che esamina come la scienza possa aiutare a capire "il mutevole paesaggio dell'identità gender".
Il direttore Susan Goldberg ha spiegato ai microfoni della NBC come il magazine sia stato ispirato dall'onnipresenza del tema gender nel dibattito nazionale , molto controverso.
"Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo," dice la Goldberg. "Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c'è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere".
La questione è stata affrontata giusto prima dell'uscita del documentario di due ore "Gender Revolution: un viaggio con Katie Couric,” che parlerà di "tutto quello che volevate chiedere sui gender ma avevate paura di chiedere". Il documentario debutterà su National Geographic il 6 febbraio.
Viste le sfide che la comunità LGBTQ sta affrontando in questo periodo, non c'era un momento migliore per affrontare quest'argomento. Chapeau a National Geographic.
Il nuovo numero del National Geographic arriverà in edicola negli Stati Uniti - ma potrà essere acquistato online in tutto il Mondo - il 27 dicembre prossimo e anticiperà di poche settimane il rilascio del documentario Gender Revolution che approfondirà quando già spiegato nella versione cartaccia.
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