Prima di tutto ringrazio Monica Romano, per aver accettato l'invito per questa intervista. Sono grata per la tua gentilezza.
Ora basta parlare e andiamo un po 'su Monica , che gentilmente ha concesso questa intervista per il blog.
Con una scrittura fluida e coinvolgente, questa ragazza ha già scritto un saggio, “Diurna. La transessualità come oggetto di discriminazione”, pubblicato nel maggio del 2008 dalla casa editrice Costa e Nolan.
Ha contribuito alla realizzazione di documentari sulla realtà trans ed LGBT:
“Crisalidi – 5 Storie di vita trans” di Federico Tinelli, vincitore del Novara Film Festival 2005 e del Tekfestival 2006;
“O sei uomo o sei donna chiaro” di Enrico Vanni;
“Ci chiamano diversi” di Vincenzo Monaco.
Monica Romano è attivista del movimento per i diritti delle persone LGBT. Ha una lunga militanza iniziata nel 1999 presso l’associazione Arcitrans. Ha fondato l’associazione «La Fenice» – Transessuali & Transgender Milano, di cui è stata presidente fino al marzo del 2009.
Si è laureata in Scienze Politiche nel 2007, con una tesi sulla discriminazione nel mondo del lavoro delle persone transgender. È autrice di Diurna. La transessualità come oggetto di discriminazione (2008). Ha contribuito alla realizzazione di due documentari sulla realtà transgender. Attualmente fa parte del direttivo del Circolo culturale “Harvey Milk” a Milano.
“Trans. Storie di ragazze XY
«I ragazzi della mia età spesso venivano a chiedermi a quale metà del cielo appartenessi. C’erano i maschi, c’erano le femmine, e c’ero io. Poteva essere questa la risposta? Non nel mondo in cui vivevo.»
«Sei maschio o femmina?» È il 1986 quando Ilenia si sente fare per la prima volta questa domanda. Al momento non sa cosa rispondere, non vuole essere diversa, è e basta. La ricerca di una vera risposta la accompagnerà lungo tutto il cammino attraverso l’adolescenza e verso l’età adulta. Il suo è il viaggio travagliato di una ragazza che sembra avere per la società e per i benpensanti un’unica meta, la prostituzione. Ma Ilenia è una persona che non si arrende e scompiglia fin da subito le carte del destino: nonostante bullismo, discriminazione, violenze fisiche e verbali, si laurea, trova un lavoro e un amore inaspettato, quello per una donna.
Le paure, le battaglie, le ferite, i traguardi di una giovane trans, che come tante altre ragazze XY, lotta per una vita serena e autentica, verso la libertà di genere e il pieno diritto di cittadinanza per le persone transgender nella società civile.
1.Come è nata la tua passione per la scrittura?
Monica-La passione per la scrittura è arrivata durante l'infanzia, molto incoraggiata da mia madre. Adoravo leggere e scrivere già durante i primi anni delle scuole elementari. La scrittura è stata, da sempre, il mio mezzo comunicativo prediletto.
2. Come ti descriveresti? Hai trovato difficoltà ad iniziare il percorso di transizione? . E invece qual è stato l'ostacolo maggiore nella tua vita in relazione alla tua identità di genere e poi sessuale?Monica-Sono una donna transgender che vive e lavora Milano, in uno studio di consulenza del lavoro, ho una famiglia, una compagna, due cani. Amo dedicare il mio tempo libero al volontariato e all'attivismo per i diritti LGBT.
Rispetto al mio percorso di transizione ed autodeterminazione, che ho iniziato a 19 anni, ormai 15 anni fa, l'ostacolo più significativo che ho incontrato è stato l'immaginario collettivo estremamente penalizzante legato alla nostra condizione, l'idea che l'unico destino di una donna transgender sia quello della prostituzione, che per noi non esista la possibilità di un lavoro regolare, di una vita vissuta alla luce del sole fatta di affetti, amore, lavoro, sana normalità.
Di questo, del desiderio di normalità che molte donne transgender vivono, parlo ampiamente nel mio nuovo libro.
3.Qual è il messaggio che hai voluto far passare attraverso le righe di questo libro?
Monica-Il libro è soprattutto un messaggio per le ragazze che oggi stanno per iniziare un percorso di transizione. Attraverso Ilenia, la protagonista del mio memoir, e attraverso le donne che Ilenia incontra lungo il suo cammino, intendevo raccontare alle giovani trans che realizzarsi, avere una vita "diurna", un lavoro regolare, degli affetti, un amore è possibile anche per noi.
Alle nuove generazioni di ragazze transgender intendevo comunicare che la nostra è una strada certamente in salita, ma non impraticabile, che anche noi possiamo essere felici, a dispetto di un sistema sociale e culturale che ci penalizza in ogni contesto. La nostra felicità e realizzazione passano soprattutto dal bene per noi stesse e dall'orgoglio per il nostro percorso di vita, senza paure e vergogne per quello che siamo.
3.Cosa vuol dire per te essere una scrittrice? donna, lesbica e trans? in una cultura dominante sessista che in altri milioni di casi impone alle donne, per mantenerle nel ruolo che la medesima cultura maschilista ha loro assegnato.
Monica-Prima di essere una scrittrice sono un'attivista.
La scrittura per me è un mezzo molto potente per sovvertire gli stereotipi che riceviamo.
Essere una donna, una trans e una lesbica nella stessa vita non è affatto semplice.
La cultura maschilista e fallocentrica in cui siamo immersi fa molta fatica ad accettare l'idea che una trans compia il suo percorso di autoaffermazione per se stessa, per poter finalmente essere, e che non lo faccia per piacere agli uomini. L'esistenza delle trans lesbiche è la più evidente dimostrazione che identità e orientamento sessuale sono cose da tenere ben distinte.
Realtà difficile da digerire per un immaginario che ci ha sempre viste come oggetti, carne da macello ad uso e consumo del maschio.
4.E stato difficile trovare una casa editrice disposta a pubblicarti?Monica-Sorprendentemente no.
Ho inviato il mio manoscritto ad una decina di case editrici grandi e medie.
In breve tempo ho ricevuto la proposta di pubblicazione della Ugo Mursia.
5-Qual'è il tuo libro (o autore) preferito?
Monica-E' molto difficile dare una risposta!
Sono abbastanza "onnivora" nelle mie letture.
Amo in particolare la saggistica (Bauman, Marzano, Aspesi), i romanzi politici (Orwell), i memoir (Primo Levi).
Poi ci sono scrittrici che seguo da sempre, come Isabel Allende, Marcela Serrano e Banana Yoshimoto.
Amo la poesia di Alda Merini.
6- Trans. Storie di ragazze XY, è un libro autobiografico?
Monica-Sì. "Trans. Storie di ragazze XY" è un memoir, quindi un romanzo di ispirazione autobiografica.
7-Parliamo del tuo blog (http:// http://transgenderfreedom.com/ /), Com'è nata l’idea?Monica-L'idea del mio "Blog la libertà di genere" è nata dalla voglia di condividere articoli e riflessioni che scrivo sul tema dell'identità di genere, e funziona: il mio blog ha ricevuto la nomination per miglior blog trans 2015 all'"Italian Gay blogger Awards" 2015.
8-Hai in programma di scrivere un nuovo libro?
Monica-Sì, e presto inizierò a lavorarci.
9-Qual è l’antidoto alla paura e alla ignoranza di chi ci percepisce come “diversi”?Monica-L'informazione, la sensibilizzazione e l'orgoglio per le nostre differenze.
Di Vanessa Mazza
Per conoscere un po 'di più Monica Romano e acquisire i suoi libri, basta visitare la pagina dell'autrice.