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Visualizzazione post con etichetta omo-bi-transfobico. Mostra tutti i post
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mercoledì 30 ottobre 2019

L’Arabia Saudita apre al turismo di massa. Ma per la comunità LGBT,carcere, multe e persino la morte.

È una guerra in piena regola quella dichiarata dai Paesi arabi del Golfo persico contro gli omosessuali e i trans ai quali saranno negati il visto d'ingresso e il permesso di soggiorno. Per volontà governativa della Sharia, o legge islamica.

In Arabia Saudita i Diritti LGBT non vengono in alcun modo riconosciuti; l'omosessualità risulta molto spesso essere un argomento tabù e quindi non affrontato all'interno della società: essendo inoltre considerata illegale viene punita con la reclusione, punizioni corporali giudiziarie eseguite in pubblico fino a giungere, nei casi più gravi, fino alla pena di morte.

Le persone transgender sono generalmente confuse ed equiparate agli omosessuali: sodomia, omosessualità e transessualismo sono considerati crimini e malattie, palesi segni della decadenza ed immoralità che governa l'occidente.


Secondo attivisti per i diritti civili del gruppo Blue Veins, nel marzo del 2017, due persone transgender sono state messe a forza dentro dei sacchi, picchiate con dei bastoni e torturate a morte.

La riassegnazione chirurgica del sesso è illegale in Arabia Saudita.



Fonte: UK government, The Independent

martedì 10 luglio 2018

Russia :Resistenza creativa, le divise delle nazionali di calcio come bandiera arcobaleno


La libertà individuale viene ogni giorno messa sempre più in discussione, non solo in Paesi dove sappiamo esistere una condizione di democrazia precaria o incompleta, per non parlare dei luoghi dove la democrazia non esiste proprio, ma anche laddove speravamo che le cose fossero cambiate negli ultimi tempi. La Russia è uno di questi esempi. Sfilare con la bandiera LGBT è reato.

Nonostante queste premesse, l’associazione spagnola Federación Estatal LGTB si è presa una bella rivincita scendendo per la strade russe con una bandiera rainbow decisamente particolare: The hidden flag, ovvero, la bandiera nascosta. Sei attivisti provenienti da sei nazioni diverse hanno sfilato e posato componendo con le rispettive divise calcistiche la celebre bandiera dell’orgoglio gay. Uno stratagemma semplice ma efficace per raggirare le tristemente note leggi russe contro la cosiddetta “propaganda gay”.

Sono riusciti a portare la bandiera arcobaleno Lgbt fin dentro la Piazza Rossa, a Mosca, violando di fatto il divieto di propaganda gay che vige in tutta la Russia. E hanno marciato uniti per l'orgoglio LGBT allo slogan di The Hidden Flag, senza correre il rischio di venire arrestati.

Non possiamo dimenticare di : Alexander Agapov, presidente della Federazione Russa Sport LGBT, ha portato con sé allo Stadio Lužniki di Mosca una bandiera arcobaleno. Quando il presidente russo Vladimir Putin ha parlato alla folla presente allo stadio prima dell’avvio ufficiale della manifestazione, Agapov ha tirato fuori la bandiera e ha iniziato a sventolarla. Successivamente, mentre la sua Nazionale infliggeva una sonora sconfitta per 5 – 0 all’Arabia Saudita (il derby dell’omofobia…), Agapov in occasione di ogni goal è tornato a sventolare la bandiera dell’orgoglio LGBT in favore di flash e telecamere.





Un messaggio coraggioso in un paese dove il buio dell'oppressione e dell'omofobia rovina la vita di centinaia di migliaia di persone, costrette a nascondersi per paura di ritorsioni contro di loro e la loro famiglia.






giovedì 9 marzo 2017

Arrestati cinque coinvolti nell'omicidio della transessuale Dandara in Brasile.


Quattro sospettati di essere coinvolti nella uccisione della transessuale, Dandara dos Santos , a Bom Jardim, sono stati catturati Martedì, 7 a Fortaleza, Brasile. Nel pomeriggio di Lunedi, altri 6 coinvolti erano già stati catturati. L'informazioni sul caso è stata data in una conferenza stampa con la partecipazione del segretario di sicurezza, André Costa, e l'ufficiale responsabile delle indagini, Bruno Ronchi, titolare del Distretto di Polizia 32 ° (PD).

I sospettati catturati sono 3 adolescenti, 16 e 17 anni, e due uomini, ha detto, il delegato Bruno Ronchi. Gli adulti sono Isaias da Silva Camurça, 25, alias "Zaza", che già risponde per omicidio,e crimine di transito e contro la amministrazione pubblica, e Giulio Cesare Braga da Costa, 19, senza fedina penale, individuati per aver partecipanti al crimine. Tra coloro che sono coinvolti, e stato arrestato dalla polizia, il responsabili per la registrazione del video del delitto, che viralizou sui social, e uno dei ragazzi che appare nel video picchiando Dandara.

Secondo il segretario André Costa, le indagini mostra che l'uomo responsabile per il filmato è un noto trafficante di droga nella regione. "L'evidenza mostra questa persona. Una esperienza di riconoscimento vocale sarà fatto", ha detto il investigare.

Dopo l'arresto dei cinque sospetti, la polizia continua la ricerca di altre persone coinvolte nell'omicidio. Il delegato Bruno Ronchi non ha rivelato il numero di persone che sono ricercati per non ostacolare l'avanzamento delle indagini. Il titolare del 32 ° DP ha anche detto che sta ancora indagando su l'uomo armato che ha ucciso Dandara. "Ci sono alcune indicazioni di persone che possono aver effettuate i dispari, ma non diremo al momento nulla. L'indagine è in corso", ha detto il delegato.

Una delle questioni ancora aperte sul caso è la motivazione del delitto. "Per quanto riguarda la motivazione è ancora parte dell'inchiesta. Nel caso di omicidio è importante per scoprire il motivo per cui, a seconda del motivo può generare qualificazione per questo crimine", ha detto il segretario.

Gli arresti e sequestri di coloro che sono coinvolti sono il risultato di un'operazione congiunta delle forze di sicurezza do Ceará - Polizia Civile e Militare, Vigili del Fuoco, Forense e agenti del Coordinamento della Segreteria della Pubblica Sicurezza e Difesa Sociale (PDSS).

sabato 5 aprile 2014

NOI CI SAREMO! ANCORA, UN'ALTRA VOLTA! SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO LA PRESENZA A VERONA DELLE "SENTINELLE IN PIEDI"


Circolo Pink GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Lieviti Verona,
Arcilesbica Verona, Milk Center Verona

NOI CI SAREMO! ANCORA, UN'ALTRA VOLTA!
Le associazione GLBTQIE di Verona scenderanno ancora in piazza contro la presenza domenica 13 aprile 2014 delle "Sentinelle in piedi" a Verona, ore 18.00.

Come successe a settembre 2013, quando in Gran Guardia a Verona si tenne il convegno omo-bi-transfobico dal titolo “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?” e le associazioni GLBTQI di Verona, del Veneto e di molte altre città italiane scesero in piazza per dire no alla violenza contro gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, così domenica 13 aprile 2014 alle ore 18,00 saremo nuovamente in piazza Bra a Verona per contrastare la presenza del movimento delle "SENTINELLE IN PIEDI".

Come persone, gruppi e associazioni LGBTQI di Verona siamo stanche e stanchi di assistere al continuo attacco da parte della destra cattolica omo-bi-transfobica contro la nostra autodeterminazione, contro le nostre vite e famiglie diverse, contro tutto quello che la nostra cultura di inclusione e tolleranza sta costruendo e proponendo. 

Ci rendiamo conto che la paura da cui sembra pervasa la nostra controparte è in realtà la consapevolezza che le loro “convinzioni” stiano perdendo terreno e la preoccupazione di non riuscire più a controllare tutto quello che può portare alla perdita di tutti i privilegi educativi di cui hanno goduto davsempre e che hanno sempre usato contro tutte le diversità ma soprattutto contro di noi, lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

Dietro i loro discorsi, solo (e neanche tanto) apparentemente innocui, si nasconde un disegno ben più ampio a livello nazionale, che utilizza il concetto del gender come spauracchio agitato a tutti i livelli, soprattutto a livello culturale, politico ed educativo in nome della difesa della famiglia naturale e dei diritti dei bambini.

Da parte nostra siamo pienamente consapevoli che questi personaggi non sono da sottovalutare perché fanno parte di un disegno politico che mira al non allargamento dei diritti di cittadinanza. Il loro tentativo è quello di non far approvare una legge contro i reati di omo-bi-transfobia,

facendo passare le loro e altre posizioni come opinioni con piena libertà di circolazione. Peccato che dietro a tutto ciò ci sia molto, troppo odio contro le nostre persone.
I recenti fatti: il tentativo a Trento di togliere i figli biologici (!) a famiglie con genitori omosessuali, l'attacco di Bagnasco contro l'UNAR, le posizioni integraliste di Fassino a Torino, i convegni e gli incontri organizzati in tutta Italia contro la presunta teoria del Gender, fanno parte di quel disegno,
un accerchiamento da più parti per far sì che i diritti non vengano estesi a noi persone LGBTQI, in evidente contrasto con quanto raccomandato dalla corte costituzionale e dai vari trattati in materia di diritti civili che l’Italia ha sottoscritto.

Per rispondere a tutti questi attacchi violenti abbiamo deciso come persone, gruppi e associazioni LGBTQI di Verona di scendere in piazza domenica 13 aprile 2014 a Verona in concomitanza con la presenza in Piazza Bra delle "SENTINELLE IN PIEDI", ribattezzate per l’occasione "SENTINELLE IN PIEGA". Facciamo un appello a cittadini e cittadine (e non) di essere con noi per dire basta all'ipocrisia cattolica integralista che vuole imporsi sulle nostre vite e su quelle di chi crede in una società inclusiva, laica, aperta. Non possiamo più assistere in silenzio a questo continuo uso e manipolazione distorta della nostra sessualità.

NOI CI SAREMO!

Circolo Pink GLBTE Verona, Arcigay Pianeta Urano Verona, Lieviti Verona,
Arcilesbica Verona, Milk Center Verona

Fonte:https://www.facebook.com/CircoloPink

Verona 4 aprile 2014