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martedì 10 luglio 2018

Russia :Resistenza creativa, le divise delle nazionali di calcio come bandiera arcobaleno


La libertà individuale viene ogni giorno messa sempre più in discussione, non solo in Paesi dove sappiamo esistere una condizione di democrazia precaria o incompleta, per non parlare dei luoghi dove la democrazia non esiste proprio, ma anche laddove speravamo che le cose fossero cambiate negli ultimi tempi. La Russia è uno di questi esempi. Sfilare con la bandiera LGBT è reato.

Nonostante queste premesse, l’associazione spagnola Federación Estatal LGTB si è presa una bella rivincita scendendo per la strade russe con una bandiera rainbow decisamente particolare: The hidden flag, ovvero, la bandiera nascosta. Sei attivisti provenienti da sei nazioni diverse hanno sfilato e posato componendo con le rispettive divise calcistiche la celebre bandiera dell’orgoglio gay. Uno stratagemma semplice ma efficace per raggirare le tristemente note leggi russe contro la cosiddetta “propaganda gay”.

Sono riusciti a portare la bandiera arcobaleno Lgbt fin dentro la Piazza Rossa, a Mosca, violando di fatto il divieto di propaganda gay che vige in tutta la Russia. E hanno marciato uniti per l'orgoglio LGBT allo slogan di The Hidden Flag, senza correre il rischio di venire arrestati.

Non possiamo dimenticare di : Alexander Agapov, presidente della Federazione Russa Sport LGBT, ha portato con sé allo Stadio Lužniki di Mosca una bandiera arcobaleno. Quando il presidente russo Vladimir Putin ha parlato alla folla presente allo stadio prima dell’avvio ufficiale della manifestazione, Agapov ha tirato fuori la bandiera e ha iniziato a sventolarla. Successivamente, mentre la sua Nazionale infliggeva una sonora sconfitta per 5 – 0 all’Arabia Saudita (il derby dell’omofobia…), Agapov in occasione di ogni goal è tornato a sventolare la bandiera dell’orgoglio LGBT in favore di flash e telecamere.





Un messaggio coraggioso in un paese dove il buio dell'oppressione e dell'omofobia rovina la vita di centinaia di migliaia di persone, costrette a nascondersi per paura di ritorsioni contro di loro e la loro famiglia.






martedì 11 ottobre 2016

L'11 ottobre è il Coming Out Day



Il Coming Out Day è una ricorrenza internazionale in cui la comunità LGBT celebra l'importanza del coming out. La data della ricorrenza è l'11 ottobre.


L’espressione “coming out” deriva dalla frase inglese coming out of the closet (“uscire dal nascondiglio”, ma letteralmente “uscire dall'armadio a muro”), cioè “uscire allo scoperto”. In italiano la traduzione letterale sarebbe “uscir fuori”, ma questa forma non ha prevalso su quella inglese, a differenza di quanto accaduto con lo spagnolo (salir del armario) e il francese (sortir du placard). Con questo significato è più spesso utilizzato in italiano il verbo “dichiararsi” o l’espressione “uscire allo scoperto”. Questa espressione idiomatica deriva a sua volta a sua volta dalla metafora metafora skeleton in the cupboard /closet (“scheletro nell’armadio”), qualcosa che si ritiene imbarazzante o sgradevole e che si preferisce tenere nascosto. Nel nostro paese l’espressione coming out, che indica una scelta deliberata, è molto spesso confusa conouting, che indica invece l’esposizione dell’omosessualità di qualcuno da parte di terze persone senza il consenso della persona interessata. Il refuso è talmente imperante da essere ormai difficilmente correggibile: bisogna chiarire però che outing e coming out hanno due significati diversissimi, praticamente opposti.

Nonostante ciò, il termine outing deriva direttamente dacoming out e fu coniato dal Time. La pratica è stata fortemente pubblicizzata dal giornalista amercicano Michelangelo Signorile (che preferisce il termine “reporting”) negli anni ’90, come arma politica di difesa contro quegli omosessuali conservatori che, per allontanare da sé i sospetti di omosessualità, si rivelano particolarmente fanatici nella deprecazione e addirittura nella persecuzione pubblica di quest’ultima.

Storia

Il Coming Out Day si è tenuto per la prima volta negli USA l'11 ottobre 1988. L'idea di celebrare il coming out con una ricorrenza apposita fu lanciata da Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e Jean O'Leary, politico ed attivista LGBT di Los Angeles, durante il workshop The Experience and National Gay Rights Advocates. La data fu scelta in quanto si trattava del primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle lesbiche e dei gay, tenutasi appunto l'11 ottobre 1987.

La prima celebrazione si è tenuta nella sede della National Gay Rights Advocates a West Hollywood, California alla presenza di 18 degli stati statunitensi e dei principali media nazionali. La seconda edizione si è spostata a Santa Fe, New Mexico con la partecipazione di 21 stati. Grazie all'ampia copertura mediatica riservata all'edizione del 1990, a partire dalla quale ha iniziato a dare il suo importante contributo la Human Rights Campaign, la celebrazione del Coming Out Day si è estesa all'intero territorio statunitense con la partecipazione ulteriore di altri 7 paesi.

Nel 2016 il Gay Center, in Italia, ha dedicato il Coming Out Day alla visibilità delle persone sieropositive all'interno della comunità gay.
Celebrazioni.

Tutti gli anni si tengono eventi per celebrare il coming out ed aumentare e rafforzare coscienza e consapevolezza nella comunità e nel movimento LGBT. A chi partecipa agli eventi è spesso chiesto di indossare i simboli dell'orgoglio LGBT come il triangolo rosa per i gay, il triangolo nero per le lesbiche, la bandiera dell'orgoglio bisessuale, la lettera greca lambda e vestiti coi colori dell'arcobaleno. Ogni edizione ha un tema specifico scelto in accordo con la Human Rights Campaign. I temi delle edizioni più recenti sono stati:Coming Out for Equality (2010), Conversations from the Heart (2009), Talk About It (2007. 2006, 2005), Come Out. Speak Out. Vote (2004), It's a Family Affair (2003), Being Out Rocks! (2002), An Out Odyssey (2001), Think it O-o-ver (Who Will Pick the New Supremes?) (2000), Come Out to Congress (1999).

Il Coming Out Day è celebrato, oltre che negli USA, anche in Australia, Canada, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Svizzera e Regno Unito. Negli Stati Uniti, Human Rights Campaign organizza gli eventi relativi al National Coming Out Project ed offre risorse alle persone LGBT, alle coppie, ai genitori ed ai figli, oltre che ai loro parenti ed amici eterosessuali, per diffondere l'accettazione delle famiglie LGBT e la consapevolezza nei singoli, nelle coppie e nelle famiglie, della possibilità di vivere la propria vita in maniera aperta e onesta. Dal 1995 Candace Gingrich è la portavoce del Coming Out Day.

Felice Coming Out Day tutti !!!!❤️💜💙💚💛


lunedì 7 aprile 2014

Usa, poste dedicano francobollo a Harvey Milk

Il servizio postale americano ha dedicato un francobollo a Harvey Milk. il primo che onora un uomo politico apertamente gay.


Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay.

Fu assassinato insieme al sindaco di San Francisco, George Moscone nel 1978 dall'ex consigliere comunale Dan White. Nel 2009 ilPresidente degli Stati Uniti Barack Obama ha conferito alla memoria di Milk la massima decorazione degli Stati Uniti, la Presidential Medal of Freedom, per il suo contributo al movimento per i diritti dei gay.


Milk è oggi ritenuto un martire della comunità gay e del movimento di liberazione omosessuale.
Molte istituzioni della collettività gay statunitense sono intitolate a Milk (tra queste l'Harvey Milk Institute e l'Harvey Milk Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Democratic Club di San Francisco)
Portano il suo nome alcune scuole a favore dei gay, come la Harvey Milk School di New York.
Un ristorante, presso l'Università di Warwick è stato chiamato “Harvey's”.
L'assemblea degli studenti dell'Università di Leeds ha chiamato un locale notturno “Harvey Milk Bar”.
Il 25 febbraio 2011 il consiglio comunale della città di Pescara ha approvato con una larga maggioranza la proposta, presentata il 17 maggio 2010 (Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia), di intitolare una via cittadina ad Harvey Milk.


Anche il cinema si è occupato della vicenda di Harvey Milk:

La vita di questo politico è stata immortalata nel documentario The times of Harvey Milk (1984), che ha vinto l'Academy Award al miglior documentario.
Il film del 1999 Execution of justice, basato su un'opera teatrale (dallo stesso titolo) scritta da Emily Mann, ripercorre le fasi dell'assassinio.
Nel 2000 il film televisivo, American Justice: It's Not My Fault - Strange Defenses esamina l'assassinio usando filmati d'archivio su Milk e White.
Nel 2009 è uscito nelle sale un biopic sulla vita di Harvey Milk intitolato semplicemente Milk, diretto da Gus Van Sant ed interpretato da Sean Penn, il quale ha vinto l'oscar come miglior attore protagonista.
Il regista Bryan Singer ha avuto in progetto la realizzazione di un film, poi sospeso, intitolato The Mayor of Castro Street, biografia sulla vita di Milk.