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mercoledì 27 gennaio 2016

Il 27 gennaio 1945,i cancelli di Auschwitz furono abbattuti. Si ricorda, per non dimenticare…



27 gennaio 2016 Giorno della Memoria

27 gennaio 2016 Giorno della Memoria
Ricordiamo che la razza umana è una sola, siamo tutti uguali, tutti degni di libertà, di rispetto, di dignità, di diritti. Ricordiamo per fare in modo che non accada MAI PIÙ una discriminazione tale da uccidere migliaia di persone. Ricordiamo che ad Auschwitz, come in tutti i campi di concentramento, non c’erano animali, c’erano delle PERSONE.

venerdì 25 gennaio 2013

Giorno della Memoria



Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria: « La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz,

 "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »



Dal diario di Anna Frank così scriveva Anna pochi giorni prima che i tedeschi irrompano nell' alloggio segreto....
15 luglio 1944

...Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’ intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili".
la tua Anna

venerdì 5 agosto 2011

È morto Rudolf Brazda



Era l'ultimo sopravvissuto dell'Olocausto ad essere stato deportato perché omosessuale

Mercoledì 3 agosto è morto in una casa di riposo di Bantzenheim, nella regione francese dell’Alsazia e vicino al confine con la Francia, Rudolf Brazda, l’ultimo sopravvissuto alla deportazione nazista degli omosessuali. Aveva 98 anni.

Di origine ceca, ma cittadino francese dal 1960, Brazda era stato nominato cavaliere della Legione d’Onore francese lo scorso aprile. Durante il nazismo circa 10mila persone vennero deportate a causa del loro orientamento sessuale. All’interno dei campi erano contraddistinti da un triangolo rosa cucito sui vestiti. Nato nel 1913 in Germania, in una famiglia ceca di lingua tedesca, Brazda era stato espulso nel 1937 nell’allora Cecoslovacchia dopo una condanna a sei mesi di prigione a causa della sua omosessualità. Dopo l’annessione del territorio dei Sudeti (la zona settentrionale dell’attuale Repubblica Ceca) da parte della Germania nazista nel 1938, Brazda era stato nuovamente condannato a 14 mesi di carcere e poi deportato, in quanto “recidivo”, nel campo di concentramento di Buchenwald, nella Germania centrale. Dopo la guerra si trasferì in Francia, anche se non imparò mai a parlare fluentemente il francese e preferì sempre esprimersi in tedesco. Insieme a Jean-Luc Schwab aveva pubblicato in Francia il libro di memorie “Itinerario di un Triangolo rosa” in cui narra i 32 mesi della sua prigionia.

Fonte:http://www.ilpost.it/2011/08/04/e-morto-rudolf-brazda/