Trump ha ordinato la rimozione delle informazioni sulla schiavitù in diversi parchi nazionali nel tentativo di ripulirli da “ideologie corrosive”.
La memoria della schiavitù “cancellata” dai Parchi nazionali statunitensi. Secondo fonti del Washington Post l’amministrazione del presidente Donald Trump ha ordinato la rimozione di cartelli e reperti sulla schiavitù da molti parchi nazionali. Come si può leggere nell’articolo pubblicato online dal Washington Post, a fare le spese della direttiva presidenziale di marzo per eliminare tutto quello che riflette agli occhi dell’amministrazione repubblicana “un’ideologia corrosiva” che denigra “gli americani storici” è anche la storica e celebre foto “The Scourged Back”, che sarebbe stata rimossa. La foto mostra la schiena gravemente sfregiata (dalle frustate dei suoi padroni bianchi), dello schiavo fuggitivo Peter Gordon, venne scattata in Louisiana nel 1863 (McPherson & Oliver/National Gallery of Art).
Il National Park Service - ha appreso il Washington Post - ha interpretato l’ordine di Trump come da applicare a informazioni sul razzismo, sessismo, schiavitù, diritti dei gay e la persecuzione dei nativi americani. I funzionari di Trump - secondo il WP - avrebbero anche lanciato una campagna per sollecitare i visitatori alla denuncia di materiale potenzialmente offensivo: un boomerang, perché avrebbero per lo più ricevuto critiche contro l’amministrazione e invece elogi per i parchi.
La foto “The Scourged Back”, quando fu pubblicata, fece scalpore e divenne rapidamente una delle prove più potenti della brutalità della schiavitù, si legge sul sito della National Portrait Gallery, uno dei musei della rete dello Smithsonian finiti di recente nel mirino revisionista di Trump. Il sito cita il parere di un giornalista dell’epoca: “Questa fotografia in formato biglietto da visita dovrebbe essere moltiplicata per centomila copie e diffusa in tutti gli Stati. Racconta la storia in un modo a cui persino la signora Harriet Beecher Stowe (l’autrice della Capanna dello Zio Tom, ndr) non può arrivare, perché dice più di mille parole”.
Tra i parchi nazionali che avrebbero subito le conseguenze della direttiva Trump ci sarebbe anche Harpers Ferry in West Virginia dove l’abolizionista John Brown guidò un’incursione per armare schiavi in rivolta.
“The scourged back” è una delle fotografie più strazianti ma anche più importanti di tutti i tempi. Rimuoverla non solo cancella la storia dei neri, ma la storia mondiale nel suo complesso. Nessun leader mondiale dovrebbe essere autorizzato a farlo.
George Orwell aveva ragione, in particolare al concetto espresso nel suo romanzo distopico 1984 secondo cui "Chi controlla il passato controlla il futuro, e chi controlla il presente controlla il passato". Quando la memoria collettiva viene cancellata o manipolata da un regime totalitario, si perdê-la capacità di criticare o opporsi all'autorità, rendendo la società vulnerabile e priva di libertà, come sottolineato dalla sorveglianza costante e dalla manipolazione della storia.
Will Smith è il protagonista del film “Emancipation” di Antoine Fuqua. Il film è ispirato alla storia vera di Peter, uno schiavo che fuggì da una piantagione nel 1863 Nella trama, uno schiavo fuggitivo attraversa le paludi della Louisiana per sfuggire ai proprietari delle piantagioni che lo hanno quasi ucciso.
Quando una mattina del marzo 1863 un uomo di nome Peter inciampò nelle linee dell'Unione e cadde nelle braccia dei soldati di Abraham Lincoln, pochi potevano credere che fosse riuscito a sopravvivere. Inseguito per chilometri dai segugi, aveva corso a piedi nudi e senza sosta attraverso paludi, torrenti e campi per 10 giorni. Esausto e quasi privo di sensi, i suoi vestiti erano laceri e intrisi di fango, sudore e sangue. Ma il suo viaggio non era nulla in confronto agli orrori da cui Peter era fuggito. Uno dei 40 africani ridotti in schiavitù in una piantagione della Louisiana, era stato sottoposto a quotidiane crudeltà insopportabili da parte dei suoi proprietari bianchi, John e Bridget Lyons, tra cui una brutale frustata che lo aveva quasi ucciso. Ma fu quando si tolse la camicia per una visita medica che i presenti rimasero davvero scioccati e l'uomo, che divenne noto come Whipped Peter, lasciò il segno nella storia. Una foto della schiena lacerata di Peter divenne una delle immagini più diffuse dell'epoca sulla schiavitù.
Era la prova visiva incontestabile della brutalità della schiavitù, che contribuì a galvanizzare l'opinione pubblica e ad alimentare il fuoco dell'abolizione durante la guerra civile. Nonostante il suo calvario, Peter si arruolò nell'esercito dell'Unione e combatté per sconfiggere il Sud confederato e liberare ogni altro africano schiavo dalla schiavitù.
Il giornale The Liberator disse che aveva combattuto come sergente durante l'assedio di Port Hudson nel maggio 1863, che riconquistò il fiume Mississippi. È noto per essersi arruolato nell'unità della guerra civile delle truppe di colore degli Stati Uniti.
Poco dopo, è scomparso nella storia e non si sa nient'altro di ciò che gli è successo. Ma la forza e il coraggio di Peter hanno riecheggiato nel corso dei decenni e la sua foto continua a ricordare alla gente gli orrori della schiavitù.
Fonte:https://www.washingtonpost.com/climate-environment/2025/09/15/national-parks-slavery-information-removal/
Fonte: https://www.mirror.co.uk/tv/tv-news/heartbreaking-story-behind-smiths-whipped-28183246