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mercoledì 7 novembre 2012

In libreria "Oltre le Gabbie dei Generi " - Il Manifesto Pangender di Mirella Izzo

  "Oltre le gabbie dei generi", Manifesto pangender dele Edizioni Gruppo Abele, di Mirella Izzo di cui l'autrice scrive in premessa:


  "Questo non è un libro per trans. Il fatto che io sia "transgender", che il titolo "pangender" richiami, nell'assonanza, il termine che descrive la mia condizione personale, potrebbe fare pensare a un libro di nicchia, riservato ainaturali utenti del mio "gruppo di appartenenza". Quel che, invece, spero è che i lettori straight capiscano quanto queste pagine siano anche - forse soprattutto - per loro. Credo che, proprio per questi ultimi, la lettura potrebbe garantire un lascito di nuovi interrogativi, punti di vista e risposte che li riguarda da vicino. Per farla breve, nonostante gli indizi forniti dal titolo, dall'autrice e dalla matrice transgender da cui principalmente traggono spunto le idee qui espresse, questo è un libro per tutti (chiunque voi siate o sentiate d'essere, incluse, ovviamente, le persone transgender)".



Come annuncia l'autrice, questo è un libro per tutti. Parte dalla condizione "transgender" per esplorare stereotipi, differenze, vere e culturali, dell'identità di ogni essere umano. Potrà sorprendere per alcuni approcci e ragionamenti non consueti, originali. La tesi dell'autrice è esplicita: l'identità sessuale delle persone è data dalle identità di genere, dagli orientamenti sessuali, ma anche dai ruoli e stereotipi imposti dal contesto socio-culturale. Si tratta di un intreccio non riassumibile nella sola identità separata maschile e femminile, che rimanda necessariamente a molte possibili identità, riunite nel termine "pangender". Un intreccio che merita un apposito Manifesto.



Mirella Izzo nasce nel 1959 di sesso maschile e, a 39 anni, transiziona al femminile. Nel 1999 fonda e presiede la ONLUS Crisalide AzioneTrans . Dal 2000 al 2003 collaboracon il Settore Nuovi Diritti della CGIL. Nel 2006 abbandona,per ragioni di salute, incarichi e attività pubbliche, ma prosegue nel lavoro su identità di genere, genderstudies e transgender sul web (attraverso il blog De/Generi e Facebook) e con pubblicazioni (da ultimo collaborando al volume collettaneo Lavori in corpo, pratiche ed estetichedi identità, a cura di L. Stagi, Franco Angeli, 2011).

Secondo il sito lafeltrinelli.it il libro Oltre le gabbie dei generi - il Manifesto Pangender - è disponibile certamente a Genova (ampia disponibilità), Roma, Torino, Milano, Firenze, Bologna, Bari (disponibilità limitata). Non è disponibile né a Napoli, né a Palermo, né a Catania e capoluoghi più piccoli


Informazioni:
Tel. 011/3859500
Fax. 011/389881
www.gruppoabele.org


giovedì 28 luglio 2011

LEGGE OMOTRANSFOBIA: NON E' CAMBIATO NIENTE



pubblicata da Mirella Izzo il giorno mercoledì 27 luglio 2011 alle ore 20.04

E' davvero triste vedere lo spettacolo di un intero movimento LGBT impegnarsi in una battaglia persa per una leggina che ben poco avrebbe inciso nella vita reale e quotidiana del 99% delle persone gay, lesbiche, trans.

Certo vi era un valore simbolico ma neppure questo valore simbolico è passato.

E poi non ci si batte con tanta foga per un valore simbolico dimenticando le vere esigenze di un popolo (LGBT).

Ci sarebbero leggi per cui varrebbe la pena PERDERE in parlamento. Si perché è evidente che si perderebbe qualsiasi proposta di legge migliorativa dei diritti delle persone LGBTI (I è per intersessuati, di cui non frega un caxxo a nessun leader del movimento, talvolta anche trans) perderebbe in questo parlamento.

Bisogna dire che perderebbe anche in parlamenti paragonabili a quello di Prodi con gente come Dini o Mastella (domani potrebbero essere sostituiti da Casini).

Queste sono leggi che potrebbero passare in caso di un vero miracolo italiano. Cioè elezioni che diano la maggioranza dei voti a rifondaioli, radicali, un PD epurato dalle intrusioni vaticane, SEL, Futuro e Libertà, Italia dei Valori e - FORSE - quella cosa strana che si chiama... come si chiama più la propaggine politica di Rutelli? Ah si... API... "con API si vola" diceva una antica pubblicità di benzine.. per un voto trasversale vincente. Divago e questa volta non voglio farlo.

Quanta impotenza può avere accumulato una dirigenza LGBT in tanti anni dove non è riuscita a migliorare del 5% la vita di gay, lesbiche, trans, attraverso un atto politico, per arrivare a considerare questa leggina come fosse lo spartiacque tra la cittadinanza piena e la cittadinanza di serie B?

Ha un valore simbolico. Si è vero. Ma si va a perdere per proporre una legge per le aggravanti per i reati omotransfobici? Ho persino qualche dubbio che abbiano senso le aggravanti che non siano oggettivamente evidenti all'interno di ogni singolo processo... Faccio un esempio. Dove vale di più l'aggravante: dieci uomini armati che assalgono un etero disarmato per le sue idee politiche mentre porta i bambini all'asilo o un manipolo di skin-without-head che offende e tira uova a una coppia di gay con lo spray di peperoncino in tasca?

Sia chiaro, non dimentico la raffica di omicidi perpetrata contro gay e trans in questo periodo, specie a Roma. Io non posso dimenticarlo perché per 10 anni ho comunicato al sito internazionale del Transgender Day of Remembrance le vittime di omicidio transfobico avvenuto sul territorio italiano, nella solitudine più assoluta (nel senso che nessun* mi aiutava). Ma se siamo agli omicidi, al bullismo, alle offese gratuite, vuol dire che qualcosa di molto grande sta cambiando in peggio in Italia. Basta guardare i feminicidi (io preferisco chiamarli donnicidi), le violenze sessuali su persone con problemi di handicap mentale, gli orrori concessi dallo Stato a private aziende a gestire Lager per anziani malati (in genere di demenza senile), le carceri.. non riesco a nominare tutto. Non si può analizzare l'omotransfobia come un fenomeno a se stante.

E allora, dato che si perde, perché non perdere con dignità presentando VERE LEGGI che dimostrino in che paese viviamo.

Dove sono finite le battaglie per:

  • Il matrimonio anche omosessuale;
  • Il cambio di documenti alle persone trans senza pretendere in cambio, per obbligo, pezzi di carne sana chirurgicamente tagliata e modificata;
  • UNA LEGGE ANTIDISCRIMINAZIONE SUL LAVORO CHIARA ED EFFICACE CHE RECEPISCA LE VARIE DIRETTIVE EUROPEE PER TRANS E OMOSESSUALI (sono direttive diverse ma altrettanto chiare)
  • "porre fine all'abominio commesso sui bambini nati intersessuati che vengono sottoposti alla "cosiddetta normalizzazione" (assegnazione arbitraria ad un sesso o all'altro attraverso intervento di rettifica genitale durante l'infanzia, ovvero ben prima che si sviluppi, in un soggetto inter-sesso, la sua natura più maschile, più femminile o - perché no? - NEUTRA)

A dire il vero, sull'ultimo punto sbaglio a dire "dove è finita questa battaglia" perché non è mai iniziata e compare nei programmi dei Pride (non tutti) da Genova in poi dove io stessa proposi l'immissione di questa proposta che è la più importante dal punto di vista etico. Programmi di Pride che, è noto, sono carta straccia in quanto non indirizzati a nessuno in particolare (quindi nessuno deve rispondere alle istanze) e mancanti totalmente di ogni forma di "lotta" nel caso in cui le piattaforme fossero ignorate.

Tutta ARIA FRITTA. Questo è il movimento LGBT in Italia oggi, senza eccezione alcuna. Non faccio neppure l'eccezione di Crisalide Pangender perché non fa parte del movimento LGBT pur nella disposizione di collaborarvi qualora nascesse qualche iniziativa seria. Non la farei comunque vista la scarsa adesione ad un progetto, ad una visione delle problematiche di genere e orientamento sessuale che vada oltre le microidentità difese a spada tratta dei gay macho, dei gay effemminati, delle lesbiche butch, delle lesbiche femme, delle trans, dei trans, delle e dei trans nascoste/i o visbili, operate/i o non operate/i (e operate dove, quanto, con che riuscita...) ed altri infiniti microclan che, detto tra noi, spesso non si amano gran che l'uno con l'altro. Un'adesione aperta a tutti e chiunque perché una identità di genere e un orientamento sessuale lo abbiamo tutte e tutti. E sono individuali, non inseribili tutti questi "dati" nelle categorie, maschio, femmina, trans o etero/omo e.. toh.. bisessuale (che non è un orientamento a se stante).

Non viene, non sono pronti i tempi. Spero con tutto il cuore di riuscire a pubblicare BENE il Manifesto Pangender e Dintorni perchè aiuti a comprendere più persone e far riferimento a Crisalide o far aderire altre ass.ni alla visione (aperta) prevista nel Manifesto.

Per ora godiamoci questo tentativo di cambiare qualcosa per non cambiare niente... e per di più fallito.

Mirella Izzo

P.S.: so che da molto tempo le leadership LGBT non mi leggono più e sono ben felici d'essersi tolte dalle ovaie/palle una "contestazione radicale" al movimento, ciononostante mi scuso con eventuali lettrici/tori appartenenti al movimento per essersi dovute/i leggere cose già scritte decine di volte nelle liste del "movimento LGBT" prima che ne uscissi

Fonte:http://www.facebook.com/notes/mirella-izzo/legge-omotransfobia-non-e-cambiato-niente/10150262283924293

venerdì 18 marzo 2011

TRANSGENDER? UNA CONTRAFFAZIONE

pubblicata da Mirella Izzo il giorno sabato 12 marzo 2011 alle ore 19.20

Vogliamo ammetterlo una buona volta?

Noi trans siamo una contraffazione della realtà.

In un mondo bipolare una donna che cerca un uomo o un'altra donna, o un uomo che cerca una donna o un altro uomo e trova una o uno di noi, trova qualcosa d'altro rispetto alla sua ricerca.

Qualcosa che ASSOMIGLIA, ma non è quel che cercavano.

Fino a qualche decennio fa uomini e donne riuscivano a difendersi dalle grossolane contraffazioni trans: tonnellate di silicone e/o volti d'improbabili geometrie e/o voci baritonali e/o pomi d'adamo da tacchini, rendevano immediatamente riconoscibile la contraffazione. Almeno per quanto riguarda le trans da maschio a femmina, uomini e donne non rischiavano di prendere una "fregatura" (rispetto a quel che volevano).

I trans di solito si fregavano perché erano nati prima degli omogeneizzati ed erano "piccoli, piccoli... così!" e risultavano così poco attraenti.

Ora è diverso, magari sono un po' meno alti della media ma quasi tutti superano il metro e sessantacinque... (pubblicità Plasmon)

Insomma eravamo come le cineserie di 10 - 20 anni fa: imitazioni mal riuscite.

Oggi è praticamente diventata indistinguibile una trans da una donna o un trans da un uomo a meno di non fare l'esame genetico come in C.S.I. (a proposito, un famoso episodio della serie si basava proprio sul fatto che non riuscivano a trovare un colpevole d'omicidio perché il DNA era maschile e la sospettata era una donna... Poi scoprirono che era trans e la scoperta della contraffazione fece risolvere il caso).

Ci incazziamo, noi trans, perché non ci considerano come le donne o come gli uomini...

Ci incazziamo come se noi fossimo quel che non siamo.

Non solo: ci incazziamo pure se abbiamo ancora i genitali originali, sia MtF, sia FtM!!

Come se maneggiare un pene o una vagina dovesse essere la stessa cosa per chi si innamora di noi credendoci uomini o donne e scoprendo poi che siamo trans! Trans sempre e comunque ma certamente - almeno per gli aspetti sessuali - particolarmente tali se non ci siamo operate/i ai genitali.

Comunque, perché in ogni caso, fossimo anche operate/i, avremmo vagine senza ovaie o peni senza testicoli.

L'obiezione di tante e tanti trans secondo i quali "ci sono tante donne e uomini sterili... noi siamo uguali a costoro" è semplicemente ridicola. Un conto è essere sterili, un conto e non aver mai avuto una chance di non esserlo. Peggio: eravamo FERTILISSIMI ma come maschi se oggi "siamo donne" o come femmine se "siamo uomini" o così ci tiriamo d'essere.

Siamo contraffazioni sempre migliori, sia chiaro. Molti oggi comprano cellulari cinesi: costano poco e la tecnologia, pur avendo dei limiti, inizia ad essere accettabile. E un "iPhone" cinese è ormai esteticamente identico ad uno originale. Certo.... se guardi dentro le differenze ci sono eccome... ma sembrano iPhone in un modo sufficientemente credibile per ormai una fetta di acquirenti che i cinafonini se li vanno proprio a cercare in ormai molti siti web anche italiani che li offrono a prezzi stracciati.

La similitudine calza: anche noi ci offriamo a prezzi stracciati, sia chiaro. Pur di essere accettate come donne vere o come uomini veri ci prostriamo e umiliamo di fronte a qualsiasi straccio di maschio o femmina che ci degna di reali attenzioni. Inoltre abbiamo una nostra fetta di mercato che sa di "comprare un cinafonino" e VUOLE il cinafonino: basta che sia il più mimetico possibile.

Del resto tanti anni fa c'erano i Rolex contraffatti. Il fenomeno di voler essere quel che si appare anche se non lo si è, non è invenzione d'oggi.

Siamo contraffazioni quindi, basta menate per dimostrare il contrario!

Siamo contraffazioni... a meno che....

A meno che non ci si "venda" per quel che siamo. Con la nostra storia reale, senza la pretesa d'essere vere donne o veri uomini per chiunque ragioni in termini duali "maschio/femmina" (che peraltro è la rappresentazione del 99% delle persone).

Non siamo contraffazioni se rivendichiamo un nostro specifico essere che probabilmente ha anche ragioni fisiologiche di cervelli sviluppatisi in modalità femminili dentro corpi ormai già segnati dallo sviluppo maschile (il tutto avviene a livello fetale) o viceversa, di cervelli maschili in corpi femminili.

Una specificità che ci rende non uguali agli uomini e alle donne ma specificatamente DIFFERENTI.

Se guardiamo la NUDA VERITA' non siamo né donne né uomini o meglio siamo "maschi con identità femminile" o "femmine con identità maschili".

Ma l'identità è quel che noi ci sentiamo d'essere e per chi ha a che fare con noi, il nostro "sentirci", può interessare come no. Non possiamo obbligare gli altri a pensarci come noi ci sentiamo d'essere. Se un gatto si crede un leone, nessuno gli crederebbe. Certo se ne prenderebbe atto, magari per l'aggressività che potrebbe mostrare questo gatto transizionante leone. Idem per un Leone transizionante Gatto... Chi se lo tiene in casa "sto gattino di 200 kg? Mansueto si... ma con una coccola ti sbatte per terra.

Insomma gli altri hanno il diritto di volere donne originali o uomini originali e noi dovremmo ESIBIRE per NOSTRA SCELTA (mai per obbligo) CHE SIAMO TRANS.

Che poi ognun* scelga liberamente. Ho avuto relazioni con lesbiche che odiano gli uomini e il pene (e io non sono operata)... Non è che non ci abbiano pensato un po' prima di stare con me... ma l'hanno fatto credendomi sul fatto che il mio pene non aveva più nulla di un pene maschile, neppure la fisiologia eccitata. Così come c'è chi nasce con la paura dei gatti ma poi si fida che quel leone non gli farà mai del male e lo adotta, così hanno fatto queste donne. Si sono innamorate di questa TRANS (perché potessi lo stamperei in fronte che non sono una femmina... né un uomo) e l'aspetto mimetico femminile le ha aiutate ad avvicinarsi per conoscere meglio le mie specificità di TRANS MTF.

Abbiamo pregi e difetti individuali come tutti ma anche alcuni "tipici" trans... così come avviene per maschi e femmine. Le chiamano predisposizioni e sono un mix inestricabile di "natura", "educazione", "ambiente sociale" e risposta individuale agli stimoli ricevuti.. Non sono legge per ogni donna, ogni uomo o ogni trans ftm o ogni trans mtf... ma è chiaro che molto più facilmente un bambino maschio svilupperà prima (spesso anche meglio) il camminare e una bambina prima (e forse meglio) la parola.

Io camminavo a 3anni portando avanti solo una gamba (sulle scale) ma a 4, facevo "na capa tanta" ad una mia vicina che mi adorava perché soffriva di solitudine e le faceva piacere avere una persona che parlava sempre e chiedeva risposte... Ma se facevo pipì non mi sedevo sul vasino...

Ma quel che è successo a me poco importa... Ogni vita è differente e ogni sentire personale pure.

Purché non vi sia contraffazione. Purché non si dica "sono una donna ma c'è stato un errore della natura". Quale errore? Mica siamo menomate/i!! Per questo è un CRIMINE assegnare al sesso maschile o femminile alla nascita e con interventi chirurgici difficilmente reversibili (mai completamente) chi nasce intersessuale.

Anche loro non sono ne "maschi" né "femmine" e neppure "uomini" o "donne" per quel che implica culturalmente. Se un intersessuale fosse donna o uomo perderebbe la sua specificità. Idem per noi.

Allora siamo davvero contraffazioni?

NO, per niente ma facciamo di tutto per passare per tali.

provocatoriamente vostra

Mirella

Fonte:http://www.facebook.com/home.php#!/notes/mirella-izzo/transgender-una-contraffazione/10150119340004293

Di seguito alcune risposte che sento di voler dare a chi è intervenut* alla nota precedente "Transgender: una contraffazione"http://www.facebook.com/home.php#!/notes/mirella-izzo/in-risposta-a-transgender-una-contraffazione/10150120634669293