La 72esima edizione dei Golden Globe 2015, Grandi vittorie per la comunità LGBT.


Golden Globes 2015, una serata che non ha visto grandi trionfi, ma un prevedibile successo: quello di «Boyhood», la pellicola indipendente di Richard Linklater, girata in 12 anni, che vince nelle categorie di miglior film drammatico, regia e attrice non protagonista. Tante le star che hanno voluto manifestare la propria solidarietà contro il massacro di Parigi.

A bocca asciutta Benedict Cumberbatch, acclamato protagonista di «The imitation game», che si è visto soffiare il premio da Eddie Redmayne e dalla sua interpretazione del genio della fisica Stephen Hawking in «La teoria del tutto».


Transparent, miglior serie comedy sulla vita di una transgender e The Normal Heart, premio a Matt Bomer come miglior attore non protagonista e Amazon si aggiudica subito, con la serie sulla vita del transgender impersonato da Jeffrey Tambor un ambito riconoscimento.

Transparent è una webserie statunitense che ha debuttato il 6 febbraio 2014, prodotta da Amazon Studios. La serie è creata e diretta da Jill Soloway. Siamo a Los Angeles, dentro una famiglia in cui il padre, divorziato, settantenne (un meraviglioso Jeffrey Tambor) si veste da donna e decide di uscire fuori e comunicare la novità ai tre figli, adulti.


Jeffrey Tambor miglior attore – premiato da Lily Tomlin e Jane Fonda – che riserva la vittoria a tutta la comunità transgender: “Questo premio è grande, è più grande di me. Lo dedico alla comunità transgender, grazie per il coraggio, l’ispirazione e la passione, e grazie per averci permesso di essere parte del cambiamento”. (Sky Atlantic trasmetterà in primavera la serie)


Matt Bomer premiato come miglior attore non protagonista per il tv movie The Normal Heart, (che verrà trasmesso nuovamente giovedì 15 gennaio alle 21.00 su Sky Cinema Cult) dove interpretava il giornalista del New York Times Felix Turner che si ammala e muore di AIDS, dando corpo a una trasformazione anche fisica piuttosto impressionante. E’ stata una premiazione commovente quella dell’attore, che ha deciso di confezionare una dedica speciale, indirizzata ai suoi affetti privati, oltre che a tutti i malati di Aids, protagonisti dell’opera stessa: “Dedico questo premio a mio marito e ai miei 3 figli, che mi sono stati vicini anche quando io ero costretto a dimagrire per questo ruolo e loro mangiavano pizza al mio fianco”. Non è mancato il bacio in sala con l’uomo, Simon Hill, con il quale si è sposato in segreto ben 3 anni fa. La coppia ha anche tre figli, due gemelli di 6 anni ed un bambino di 8, avuti tramite due gravidanze in surrogato. I fan, naturalmente, hanno acclamato moltissimo le parole di Bomer e lo hanno naturalmente sostenuto dopo la vittoria.





Ed è dalla creatrice della serie Amazon Jill Soloway che arriva la dedica più potente della serata dei Golden Globes 2015, in fatto di tolleranza e diritti: “To Love”/“All’Amore”, dice mentre stringe in mano il premio e lo dedica alla memoria di Leelah Alcorn, adolescente trans che si è suicidata a dicembre.




The Imitation Game fa flop: La pellicola era stata candidata a 5 Golden Globe (Miglior film Drammatico, Migliore attore in un film Drammatico, Migliore Attrice non Protagonista in un film Drammatico, Miglior Sceneggiatura e Miglior Colonna Sonora),  miglior film a Toronto, ma è tornata a casa a mani vuote. Tratto dal romanzo di Andrew Hodges (“Storia di un Enigma”), il film, che ha la sceneggiatura di Graham Moore, narra la storia di Alan Turing, il matematico e cripto-logo di Cambridge che negli anni ’40, a capo di un pugno di "irregolari", autentici geni dell'enigmistica e della scacchistica, decifrò Enigma, il codice per le comunicazioni della Germania nazista (usato in particolare per i sommergibili U-Boot). Riuscì così ad anticipare attacchi e strategie e determinò in qualche modo la vittoria nella II guerra mondiale. Turing, mente eccelsa e personalità tormentata, a sua volta aveva un grande segreto, era gay, un crimine nel Regno Unito fino agli anni ’50. 

Così nell'inverno 1952 subì una denuncia per “atti osceni” che si tradusse in un’accusa di omosessualità, e fu castrato chimicamente. Una vicenda che due anni dopo lo portò, poco più che quarantenne, al suicidio. Ma quando la polizia inglese irruppe nella sua casa, non sapeva che stava arrestando il pioniere della moderna informatica e dell’intelligenza artificiale, che aveva indirettamente salvato milioni di persone da morte certa.

Eroe di guerra, ma dunque anche “colpevole” di essere omosessuale. Una storia che era giusto ricordare, e che viene qui rievocata in un film avvincente dal sapore classico, che sembra tener conto della lezione di film simili come “La talpa”, “The Beautiful Mind” o “The Social Network”, diligentemente diretto dal regista norvegese del momento, Morten Tyldum. Con una carriera televisiva alle spalle e temporaneamente adottato da Hollywood (dirigerà il prossimo kolossal “The Code”), Tyldum è anche l’ultimo di una serie recente di registi scandinavi “da Oscar” (Thomas Vinterberg, Tomas Alfredson, Susanne Bier, Henckel von Donnesmark, Nicolas Winding Refn, Lasse Hallstrom).


I premi al cinema

Miglior dramma: "Boyhood"
Miglior commedia: "The Grand Budapest Hotel"

Miglior attore, dramma: Eddie Redmayne, "The Theory of Everything"
Migliore atrice, dramma: Julianne Moore, "Still Alice"

Miglior attore, commedia: Michael Keaton, "Birdman"
Miglior attrice, commedia: Amy Adams, "Big Eyes"

Miglior attore non protagonista: J.K. Simmons, "Whiplash"
Migliore atrice non protagonista: Patricia Arquette, "Boyhood"

Miglior regista: Richard Linklater, "Boyhood"

Miglior film in lingua straniera: "Leviathan", Russia
Miglior film d’animazione: "How to Train Your Dragon 2"
Migliore sceneggiatura: Alejandro Gonzalez Inarritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo, "Birdman"

Miglior testo originale: Johann Johannsson, "The Theory of Everything"
Migliore canzone originale: "Glory", per "Selma" - John Legend, Common

I premi alla televisione

Migliore serie drammatica: "The Affair"
Migliore serie commedia: "Transparent"

Migliore miniserie: "Fargo"

Miglior attore per serie drammatica: Kevin Spacey, "House of Cards"
Migliore attore per serie drammatica: Ruth Wilson, "The Affair"

Migliore attore per serie commedia: Jeffrey Tambor, "Transparent"
Migliore attrice per serie commedia: Gina Rodriguez, "Jane the Virgin"


Sul tappeto rosso, oltre al glamour, l'attenzione all'attualità: molte star con cartelli e pilette con la scritta "Je suis Charlie" in omaggio ai fatti di Parigi.


Conchita Wurst è stupenda in verde ai Golden Globe Awards 2015 al Beverly Hilton Hotel di Domenica (11 gennaio) in California.

 "I Golden Globes sono un evento che unisce il glamour di Hollywood nei salotti di tutto il pianeta.Ma non dimentichiamo che eventi come questo sono anche una forte vetrina della diversità e serietà nel campo dell'intrattenimento come forma d'arte. I recenti avvenimenti in Europa hanno dimostrato che la libertà di parola è sotto attacco. Uniamoci per continuare con la nostra lotta inarrestabile per la pace e la libertà -. E la liber
tà di espressione "

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