Vladimir Luxuria arrestata a Sochi, per atto di CORAGGIO E DIGNITA. Sventolava una bandiera arcobaleno

Il racconto di Imma Battaglia: «Ho ricevuto un sms di Vladimir che mi chiedeva aiuto, ho provato a richiamare, l'ho sentita per due minuti, dopodiché il nulla». L'Unità di Crisi della Farnesina si è immediatamente attivata.

Vladimir Luxuria, anche detta Vladi, è un'attivista, scrittrice, conduttrice televisiva, attrice, autrice teatrale ed ex politica italiana. È stata deputata della XV Legislatura, durante il Governo Prodi II. È stata la prima persona transgender ad essere eletta al parlamento di uno Stato europeo. Alla fine degli anni ottanta inizia il suo impegno nel movimento per i diritti della comunità GLBT (gay, lesbica, bisessuale e transgender). Entra a far parte del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, di cui nel 1993 diventa direttore artistico organizzando la serata Muccassassina, Insieme a Imma Battaglia e Vanni Piccolo fu organizzatrice del primo Gay Pride d'Italia, che si tenne a Roma il 2 luglio 1994 e al quale parteciparono circa diecimila persone. Nel 2006, su proposta di Rifondazione Comunista, si candida come indipendente alla Camera dei deputati. La campagna elettorale, raccontata nel documentario L'eletta, la porta a diventare la prima parlamentare transgender di un Parlamento europeo.

«Ho appena ricevuto una telefonata da Vladimir Luxuria. È stata arrestata dalla polizia a Sochi mentre assisteva alle Olimpiadi con una bandiera con la scritta in russo “Gay è ok”». Imma Battaglia, presidente onorario di «Dì Gay Project» non nasconde la sua preoccupazione. E, contattata da Corriere.it, racconta: «Vladimir era in Russia per un servizio, forse, delle Iene, così mi diceva il suo agente. Mi ha mandato un sms pochi minuti fa con scritto: “Aiutami sono imprigionata. Sono sola”. Ho provato a chiamarla, due minuti al telefono e poi la linea è caduta». Non solo: «Mi ha detto che le hanno ritirato tutti i documenti» continua Battaglia . Secondo lo staff del ministro degli Esteri, Emma Bonino, «l’ Unità di crisi è già attiva per il fermo di Vladimir Luxuria».

DENUNCIA - «L’atteggiamento degli agenti - racconta ancora Battaglia - è stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese, Vladimir non è riuscita a capire nemmeno in quale commissariato si trova. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon in faccia, presumibilmente in stato di fermo». Battaglia ha contattato immediatamente il ministro degli Esteri Bonino: «Il ministro Bonino ha già allertato il console e l’unità di crisi a Sochi, ci hanno detto di stare tranquilli. Stanno girando i commissariati per cercarla. Noi siamo pronti a partire».

L’ARRIVO A SOCHI - Luxuria aveva annunciato il suo arrivo nella città russa già nelle prime ore del pomeriggio. «Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!», aveva scritto su Twitter l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista, postando anche una foto che la ritraeva nel Parco olimpico mentre sventolava un ventaglio arcobaleno. Dopo la notizia del suo arresto, l’hashtag #freeluxuria è diventato subito trending topic.

REAZIONI - Messaggi di solidarietà da parte di tutte le associazioni e esponenti del mondo glbt (Gay, lesbiche, bisex e transessuali) non si sono fatti attendere. «State tranquilli», scrive su Twitter Anna Paola Concia. «L’arresto della ex parlamentare italiana mostra tutta l’ipocrisia di Putin e del suo regime», dice Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico. Solidarietà è arrivata anche dal leader di Sel,Nichi Vendola: «Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie @vladiluxuria».

Forza Vladimir e grazie per il tuo coraggio!

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