Mov5Stelle, spiega il programma lombardo sui “temi gay”

Cosa prevede il programma del M5S in Lombardia sulle tematiche Lgbt?

Lo ha spiegato Iolanda Nanni, portavoce del M5S e candidata al Consiglio Regionale Lombardo, durante l’incontro svolto ieri, 26 gennaio, che ha visto tra i partecipanti i Presidenti Nazionali di Arcigay, Agedo, Certi Diritti e Famiglie Arcobaleno, nonché diversi attivisti e portavoce del M5S, candidati alla Regione e al Parlamento.

Oltre alla modifica dello Statuto della Regione Lombardia, al fine di equiparare tutti i cittadini, indipendentemente dall’identità di genere, il M5S si impegna a portare in Consiglio Regionale anche una legge che tuteli le persone omosessuali e transessuali.

Ecco quindi l’intervento di Iolanda Nanni.

“Sono molto orgogliosa di questo momento. [...] È la prima volta che la comunità Lgbt, rappresentata a livello nazionale incontra il M5S [...]. A noi non piace fare promesse da marinaio, come vi hanno fatto i partiti in tutti questi anni, ma abbiamo cercato di metterci a tavolino e lavorare a fianco della Comunità Lgbt locale, qui a Pavia, che supportiamo da tanti anni. E infatti il mio ringraziamento particolare va a Giuseppe Polizzi, perché personalmente è anche grazie a lui e grazie alla comunità locale che ho potuto conoscere da “donna etero” quali sono le problematiche, entrarci dentro, capirle dal profondo e capire la necessità di rivoluzionare ed introdurre delle tuteli forti [...] per creare una trasformazione culturale. Perché questo serve al nostro Paese.

Se voi andate a vedere i Paesi occidentali ed europei, compresi la Spagna e il Portogallo, che sono più vicini a noi come mentalità mediterranea, hanno una normativa avanzata per la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Il gap italiano, a mio giudizio, è dovuto ad un substrato di pregiudizio e di ignoranza. E questo substrato può essere smantellato in vari modi, come con delle campagne di sensibilizzazione, ma, da un punto di vista più concreto – e di concretezza voglio parlarvi – normativamente. Quindi introducendo delle leggi e delle norme che tutelino i diritti che oggi non sono oggettivamente tutelati.

Io sono candidata in Regione Lombardia, le competenze regionali sono limitate, ma sono ugualmente importanti e strategiche, perché dalle Regioni e dal territorio arriva poi l’input per lavorare a livello nazionale. Sappiamo che la vostra principale rivendicazione è il matrimonio egualitario – che però è appunto un tema nazionale – e abbiamo messo a programma a livello regionale un progetto di legge per la tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, con proposte concrete.




http://www.youtube.com/user/schumyno17?feature=watch
IL PROGETTO DI LEGGE

Questo progetto di legge è suddiviso in cinque settori, partendo dalla Formazione. [...] In particolare, sotto questo profilo, noi intendiamo, per le persone transessuali e transgender, introdurre delle misure specifiche per l’accesso al lavoro, perché sono categorie esposte oggettivamente ad un maggior rischio di esclusione ed emarginazione sociale. Verranno promosse norme per incentivare una cultura professionale che sia aperta [...] all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Abbiamo pensato anche, nel campo della responsabilità d’impresa, [...] alla possibilità per le associazioni Lgbt di andare effettivamente a verificare se in queste imprese [...] siano rispettati i principi di correttezza e di tutela dei diritti delle persone omo-transessuali. E chiederemo al Consiglio delle pari opportunità della Regione Lombardia di introdurre azioni correttive, qualora – sia d’ufficio, che su segnalazione delle associazioni Lgbt, che avrebbero dunque un ruolo attivo – di introdurre misure correttive, a fronte di inadempienze. Questo perché noi riteniamo – essendo tutti cittadini e non essendo dei politici – che il ruolo delle associazioni sul territorio, in ogni tematica, anche lgbt, deve essere più attivo: non deve essere contrapposto con le Istituzioni, come spesso accade oggi, ma deve essere integrante.

[Altro aspetto è] la formazione del personale regionale introducendo anche dei codici linguistici e comportamentali che rispettino le perosne omotransessuali. Il progetto di legge toccherà anche la Sanità, introdurremo delle norme che consentano di poter delegare una persona designata le scelte mediche [...], chiederemo di rendere gratuito l’accesso per le persone transessuali alla possibilità di modificare i tratti secondari – oggi come sappiamo la legge prevede l’accesso gratuito solo i tratti sessuali primari – e attiveremo con le Asl delle collaborazioni fattive per la formazione, il sostegno e l’avanzamento delle politiche integrative, soprattutto anche nel rapporto con la famiglia, quindi con un percorso che possa rendere migliore la comprensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere nel rapporto genitori-figli.

Chiudo dicendo che ci sarà anche una parte dedicata alla comunicazione: chiederemo al Coracom (Comitato regionale per la comunicazione) di monitorare i contenuti che non siano discriminatori negli spazi televisivi e radiofonici e anche di dedicare spazi proprio alle tematiche lgbt, proprio per promuovere la trasformazione culturale di cui parlavo prima in Regione Lombardia. E chiederemo alla Regione Lombardia di promuovere – insieme alla Amministrazioni locali – anche delle azioni per consentire agli adolescenti omosessuali e transessuali di potersi esprimere liberamente e, quindi, azioni che vadano a combattere l’omotransfobia.

[Nel progetto di legge è prevista anche] una sezione dedicata per le attività culturali, gli eventi e le attività turistiche, chiedendo uno sviluppo del turismo inclusivo [...]“.





P.s. Il resto del programma lo trovate qui.

Fonte:http://darlingmichele.wordpress.com/2013/01/27/tsunamitour-iolanda-nanni-candidata-del-mov5stelle-spiega-il-programma-lombardo-sui-temi-gay/

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