La battuta demenziale di Beppe Grillo non fa ridere, offende e indigna soltanto le vittime.


Lettera aperta a Beppe Grillo.


"Sorride come un chierichetto stuprato dal parroco"


Capisco Grillo che lei sia un comico, ma sfugge a molti cosa ci sia di comico e cosa dovrebbe far sorridere in questa frase. Comprendo ancora di meno il ragionamento che la collega a Formigoni. Ci sono centinaia di argomenti riferiti ai politici sui quali fare ironia, senza dover offendere e denigrare migliaia di vittime. Anche io sono vittima di un prete pedofilo, subii il primo abuso a 11 anni e onestamente non ricordo di aver sorriso una sola volta, ne quando intuivo che il prete volesse violentarmi, ne durante lo stupro e nemmeno dopo. Come portavoce di un’associazione di vittime di preti pedofili, non ricordo una sola occasione nella quale ho visto una vittima sorridere mentre raccontava la sua storia, ricordo molto di più lo sguardo verso il basso, il dolore e la difficoltà ad esternare un trauma che gli ha condizionato irrimediabilmente la vita, il quale non può essere oggetto di una battuta demenziale come quella che ha fatto. Purtroppo non è nuova la sua ironia nei confronti delle disgrazie degli italiani, oggi noi vittime di pedofilia, ieri quelle della mafia e domani chi sarà vittima, oltre che del crimine, anche della sua ironia ?
Grillo lei ha sbagliato, sarebbe serio almeno chiedere scusa.



Francesco Zanardi
Portavoce Rete L'ABUSO


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